G.P.
Le leggi varate dal Parlamento Italiano, prima della loro applicazione, hanno bisogno di essere profondamente conosciute, sono necessari momenti di chiarimento attraverso convegni, conferenze e dibattiti. Per l’applicazione della Legge 112/2016, cosiddetta “Dopo di Noi”, l’Anffas, che è l’Associazione che ha proposto, seguito e sollecitato l’approvazione della suddetta Legge, ha promosso incontri e tavole rotonde per aiutare gli addetti ai lavori e le famiglie dei disabili, a ben comprendere il contenuto, i benefici e le sequenze attuative della normativa, a Catania, Palermo e Favara.
Sono stati invitati a partecipare, le autorità, i componenti del Distretto Sociosanitario D1 e le famiglie dei disabili.
Sono G.P. e so con certezza che i dirigenti del Distretto di cui sopra sono stati avvisati per tempo, è stato messo a loro disposizione il mezzo per viaggiare, ma, pur essendo i diretti interessati all’applicazione della Legge, hanno disertato tutti e tre gli incontri.
L’inizio dei lavori nel nostro Distretto è avvenuto dopo sollecitazioni e proteste, che hanno dato non poco fastidio; finalmente, nel settembre del 2019 è avvenuto un incontro tra i genitori, la rappresentante del Comune di Favara e un componente del Distretto, assente la prevista Commissione U.V.M., per sottoscrivere i documenti elaborati senza il Progetto di vita ex art. 14 della Legge 328/2000, che è l’analisi dettagliata dei bisogni e documento indispensabile per avviare il “Dopo di Noi”.
I genitori presenti ci siamo rifiutati di firmare un documento privo di contenuti, dove emergeva solo l’aspetto economico e veniva maldestramente proposta “una cura senza la diagnosi”.
Tralascio gli ulteriori tentativi senza esito per dire che giorno 4 agosto u.s. si è svolto il quarto incontro, questa volta tra un avvocato, esperto conoscitore della Legge 112/2016, legale rappresentante dei genitori dei disabili di Favara e la rappresentanza del Distretto, che ha presentato una proposta di Progetti identica alle precedenti ed alla richiesta di modifiche e completamento la P.A. si è rifiutata persino di parlarne, con la motivazione che le cifre erano state impegnate. L’incontro si è concluso con un nulla di fatto, solo l’invito a presentare una proposta alternativa, che dovrà essere vagliata non sappiamo da chi e quando, visto le imminenti ferie estive del personale.
Il personale della P.A. si è rifiutato di partecipare ai momenti formativi, ha rifiutato il dialogo con le famiglie, previsto dalla Legge, ha preso decisioni unilaterali, mi viene spontaneo ricordare il famoso detto che “ non c’è più sordo di chi non vuol sentire”.
Le massime autorità del Distretto e del comune di Favara sono a conoscenza dei disguidi e delle criticità, siamo tutti impegnati a parlare e a dissertare su Leggi e Progetti, ma, intanto di disabili non ne parla nessuno: mio figlio aspetta dal 2017 gli aiuti previsti.
Ci sarebbe da scoraggiarsi, ma mi piace ricordare il vecchio proverbio che dice: “ quando c’è troppo buio è arrivata l’ora di fare giorno”. Date le suesposte vicissitudini, pensavo che nessuno si interessasse al mal funzionamento del Distretto D1, e invece, ho con gioia appreso, la notizia che è già arrivato un Commissario al quale auguro buon lavoro, con la speranza che le cose possano cambiare in meglio.