Oggi, è davvero desolante guardare Favara e non indignarsi per lo stato in cui versa. Sopraggiunge un senso di sconfitta e mortificazione.
E’ il fallimento della politica per la totale assenza di politici.
La diretta conseguenza di questa premessa è un danno mostruoso per il nostro paese, per i cittadini e soprattutto per i nostri imprenditori e i nostri commercianti.
Negli ultimi giorni, sovente, è capitato di frequentare la piazza nelle ore diurne (per lavoro), e si è ripetuta più volte la stessa scena: gruppetti di turisti (siciliani e non) arrivavano davanti il Castello ed essendo chiuso si trovavano costretti a tornare indietro.
Come è possibile tenere chiuso un monumento medievale in un periodo di “alta” affluenza di visitatori?
Che si dia una risposta ai Favaresi. Una città allo stremo che, come tutto il mondo è stata colpita dalle conseguenze del covid, dovrebbe trovarsi con alla guida gente che ha voglia di fare il possibile e l’impossibile per assicurare la minima efficienza che garantisca un indotto economico “di emergenza”, ha invece un’amministrazione che non è capace di mantenere un circuito turistico degno di questo nome.
E ancora, come è possibile che l’amministrazione non si renda conto che i turisti, oggi presenti a Favara, sono costretti a camminare sui marciapiedi (o quello che ne rimane) invasi da erbacce (che nemmeno nelle trazzere sono così insistenti) che talvolta raggiungono l’altezza dell’uomo? Non si è capaci di assicurare una scerbatura all’altezza di una città (nel 2020) dove un manipolo di imprenditori e commercianti hanno avuto il coraggio di investire e con le loro tasse pagano una macchina pubblica, politica, che oggi è completamente inutile. Più del solito.
Capisco che ci sono delle serie difficoltà nel saper programmare un’azione politica e amministrativa, lo si evince soprattutto dalla mancanza di un assessore ai lavori pubblici; in un momento nella quale questa figura sarebbe necessaria. Lasciamo perdere, dopo 4 anni di immobilismo nessuno si aspetta più nulla di eccezionale; ma, almeno, si provveda a non mettere il “bastone tra le ruote” a coloro che prendono i soldi dalle proprie tasche e con mille sacrifici ancora credono in una Favara migliore.
Personalmente sono convinto che questa lettera così come altri mille inviti e suggerimenti saranno solo parole al vento agli occhi degli amministratori e, se da un lato me ne rattristo perché per altri mesi sarà il popolo a piangerne le conseguenze, dall’altro lato me ne rallegro perché alle prossime elezioni sarà più facile sottolineare la loro inadeguatezza politica.
Ma quanto scritto deve restare inciso nella mente dei miei concittadini, essi devono rendersi conto che la politica è linfa vitale per la nostra comunità. Tutto è politica e in qualche modo e ognuno con la propria competenza deve essere partecipe di un progetto e di una visione se non si vuole che tra 5/10/20 anni di Favara restI solo un’indicazione stradale, qualche migliaia di persone. Dobbiamo evitare che tutti i giovani e tutte le migliori risorse abbandonino per sempre questa terra. Nei mesi di blocco totale dell’Italia ci siamo emozionati per dei video che vedevano i giovani siciliani (Favaresi compresi) prendere un treno ed emigrare al nord, ma qualche “mi piace”, qualche parola ben scritta, qualche condivisone sui social non bastano. Ci vuole impegno.
Non vi è benessere dove esiste ed insiste il disinteresse.
Antonio Moscato
Presidente Circolo territoriale FdI FAVARA
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Fratelli d’Italia: A Favara pesa l’assenza di vera politica
By vedisotto3 Minuti di lettura