Gli operatori hanno estratto, catalogato e contato ad una ad una tutte le uova dissotterrate, ne sono state trovate ben 117, che mamma tartaruga aveva deposto con cura probabilmente a inizio luglio.
Di queste, 69 sono risultate schiuse e vuote quindi neonate, 4 altre tartarughine purtroppo non ce l’hanno fatta, mentre 44 uova sono risultate non andate a buon fine.
La sorpresa è stata grande quando sono state estratte due tartarughine ancora vive, per essere subito liberate alla vita nel mare Mediterraneo agrigentino.
“È stata festa per la comunità di Cannatello, che già lo scorso anno aveva vissuto l’esperienza del nido di Caretta caretta, – afferma Mazzotta – che ha fatto da collante e rafforzato il senso di comunità di questo lembo di territorio a mare. Mare che incanta, come la vita che affida alle cure di questo villaggio, che è fresco ma forte nei saldi principi del vivere comune”.
“Un ringraziamento va alla Guardia Costiera di Porto Empedocle e alla Ripartizione Faunistica di Agrigento, che hanno sempre sostenuto le azioni dei volontari del WWF con spirito collaborativo – continua Mazzotta – Un grazie va alla biologa marina Jessica Alessi, dell’Ass. Meris, che ci ha contattati nell’immediatezza, e a quanti hanno donato il loro tempo alla custodia e cura del nido, e in particolare a Riccardo Lombardo, Mary Moschiera, Alessandra Vanacore, Massimo Maira, Salvatore Saieva, Rosaria Sutera Sardo e tanti altri che anonimamente hanno collaborato (senza dire beh) per la semplice gioia di esserci”.