Filippo Cardinale
SCIACCA. Un folto numero di famiglie saccensi,oltre 100 e destinato a moltiplicarsi, domani protocollerà al Comune una richiesta inviata al sindaco e all’assessore alla pubblica istruzione per posticipare l’apertura dell’anno scolastico.
Il gruppo delle famiglie invoca “un lockdown che abbia una durata momentanea”. “Aspettiamo che si concluda la quarantena di tutte le famiglie poste in isolamento. Attendiamo l’esito dei tamponi. E, solo successivamente, avendo contezza dei dati, procedere ad un ingresso scaglionato e responsabile”, suggeriscono.
Sulla scorta dell’elevato numero dei contagi, oggi 21, Sciacca ritorna ai numeri di marzo. E’ la città agrigentina con un così elevato numero di contagi. “La città si interroga- scrive ancora il gruppo delle famiglie nellalettera- e le scuole stanno riaprendo i battenti., pronte ad accogliere bambini e studenti che da mesi non varcano la soglia di un edificio scolastico. Ci si prepara alla didattica in presenza, fra i banchi. In un momento in cui la città sembra piombare indietro nel tempo. Un nuovo focolaio interessa la città di Sciacca”.
Preoccupa “il numero di positiv” ma anche il numero dei soggetti che necessità di cure ospedaliere. Il covid-19 è un virus attivo e presente nella nostra comunità. Da genitori consapevoli, che nutrono aspettative positive nei confronti della scuola e che hanno fiducia nelle misure di contenimento messe in atto all’interno delle istituzioni scolastiche, siamo consapevoli che il rischio sia elevato e che la ripresa scolastica, in questo momento storico, potrebbe avere conseguenze importanti”.
Per il gruppo delle famiglie, “esiste uno strumento a disposizione delle scuole, c’è un dialogo educativo avviato tra i docenti e gli alunni, già impegnati nella didattica a distanza. Certi che le scuole stiano procedendo in questa direzione, predisponendo percorsi di studio da attivare in modalità remota qualora si rendesse necessario in situazione di emergenza Dunque, non aspettiamo quest’ultima , non esponiamoci ad un rischio più grande di noi, che potrebbe compromettere la salute di quanti operano o transitano all’interno della scuola, coinvolgendo una moltitudine di famiglie”.
Accorato appello delle famiglie: “Agiamo prevenendo, con scrupolo. Osserviamo la curva dei contagi. Aspettiamo che si concluda la quarantena di tutte le famiglie poste in isolamento. Attendiamo l’esito dei tamponi. E, solo successivamente, avendo contezza dei dati, procedere ad un ingresso scaglionato e responsabile. Sarebbe garantire una maggiore serenità a tutti, nel rispetto della salute di ognuno di noi. È un diritto inalienabile quello all’istruzione, subordinato ad un diritto più importante che è quello alla salute, in questo momento messa in discussione da un virus dalle proporzioni mondiali”.
Il tutto per evitare ” una riapertura forzata e anticipata”, come quella che ha generato “fallimento in altre realtà scolastiche”.
Infine, il gruppo delle famiglie si dichiarano “aperti e disponibili a qualsiasi forma di dialogo e collaborazione con le istituzioni” nella consapevolezza che “la salute dei nostri figli abbia un carattere prioritario. Auspichiamo che la nostra richiesta venga presa in considerazione. Si tratta di un sacrificio oggi, per una serenità domani”.