Da quasi due mesi c’è una crescita costante della curva epidemica. E, insieme ai casi, continuano a crescere i ricoverati con sintomi che, nella settimana dal 23 al 29 settembre, sono stati 444 in più rispetto a quella precedente, ovvero oltre il 17%. Ma a preoccupare è anche la percentuale di positivi rispetto ai tamponi effettuati, che supera il 3%.
E’ quanto emerge dal nuovo monitoraggio settimanale della Fondazione Gimbe, che afferma: «Servono misure urgenti per non mandare in tilt i servizi sanitari regionali». E a rischiare ora sono soprattutto quelli del Centro-Sud Italia.
In particolare, nella settimana 23-29 settembre, rispetto alla precedente, si rileva un ulteriore incremento nel trend dei nuovi casi (12.114 rispetto a 10.907, in crescita dell’11%) a fronte di un lieve aumento dei casi testati (+2,4%). Sul fronte degli ospedali, i pazienti ricoverati con sintomi passano da 2.604 a 3.048, quelli in terapia intensiva da 239 a 271 (+13%), i decessi passano da 105 a 137 (+30%). Inoltre, in alcune Regioni, la percentuale dei casi ospedalizzati è molto superiore alla media nazionale del 6,6%: Sicilia (11,1%), Lazio (10,2%), Liguria (9,6%) Puglia (9,2%).
Il progressivo incremento dei casi attualmente positivi, conclude, «inizia a determinare dapprima segni di sofferenza del sistema di tracciamento e di sovraccarico ospedaliero, in particolare nelle Regioni del Centro-Sud».
Fonte Corriere di Sciacca