Ieri sera, alle 19:30 , nella piazza Garibaldi, trasformata in salotto grazie a divani e poltrone messi a disposizione da un commerciante della suggestiva location, è stato presentato il libro dell’agrigentina Daniela Sanfilippo.
Quello che stiamo vivendo, ormai da diversi mesi, è un periodo piuttosto difficile su tutti i fronti; ne accusano, pertanto, il colpo anche cultura e, in generale, arte.
L’estate siciliana che si caratterizza per un nutrito cartllone di eventi di qualità, quest’anno ha visto la cancellazione di molte manifestazioni a causa dell’emergenza sanitaria.
Tuttavia, c’è anche chi ha potuto e saputo trarne profitto, impiegando il maggior tempo a disposizione per potere riflettere, mettere a fuoco i propri pensieri e fissarli su carta.
Tra questi figura l’agrigentina Daniela Sanfilippo che ha saputo raccogliersi in se stessa per regalarci il suo primo romanzo Virginia, storia di una vita.
Ieri sera, 2 ottobre, presso il salotto di piazza Garibaldi l’autrice ha presentato la sua “creatura” edita dall’apprezzata casa editrice romana “Gruppo Albatros Il filo S,r.l. che lo ha inserito nella collana Nuove voci”: una selezione di scrittori emergenti.
A dare un caloroso benvenuto ai presenti, nell’accogliente salotto Garibaldi, è stata la sindaca, Anna Alba, che si è definita onorata ed emozionata per l’evento in quanto legata all’autrice da affetto e stima costruiti mattone dopo mattone col passare degli anni.
L’Amministrazione comunale – ha proseguito- ha inteso promuovere l’incontro, nel rispetto della normativa anti-covid,-19, per dare il doveroso risalto alle potenzialità e allle intelligenze di cui è ben ricco il nostro territorio.
La serata ha avuto come moderatice, Lllia Alba, che ha saputo mettere a proprio agio l’autrice e che, grazie a domande ben calibrate, ha permettesso a Daniela Sanfilippo di raccontarsi e di svelare il cardine attorno a cui ruota la storia quel tanto da incuriosire il lettore, ma senza valicare il confine oltre il quale gli sarebbe sottratto il piacere della lettura.
“C’è troppo odio nel mondo – ha affermato Daniela – troppa gente che gioisce dell’infelicità altrui; tutti hanno il diritto di esere felici e, per esserlo, occorre essere liberi di poter esprimere se stessi”.
Un libro molto intenso che, con estrema semplicità, racconta la storia di un grande amore: quello di Virginia ed Elena, un amore rivoluzionario per gli anni cinquanta e per un piccolo paese come Canicatti’, un sentimento totalizzante vissuto con uno straodinario coraggio che affonda le sue radici nella forza delle proprie idee.
E’ intervenuto all’ncontro il direttore della Stada degli scrittori, Felice Cavallaro, che ha sottolineato l’importanza della centralità che il libro di Daniela Sanfilippo dà al “diritto di essere felici, diritto spesso negato, come provano i recenti fatti di cronaca di Lecce, ove due fidanzati sono stati uccisi perchè “troppo felici” nonchè di Favara in quanto alla promettente Lorena è stato negato il proprio diritto ed essere felice.
Presente all’incontro anche l’assessore Miriam Mignemi Barbato che ha sottolineato come spesso alla donna, in tutti i campi, non venga riconosciuto il ruolo primario che le spetta per le proprie capacità e ricordato come l’iniziativa “Favara in gonna” abbia fatto affiorare in superficie tante donne talentuose.
La storia raccontata da Daniela Sanfilippo è la storia di una rdoppia rivoluzione, prima interiore e solo in un secondo tempo, esterna. Doppietta di rivoluzioni che proprio perchè sono state entrambe strenuamente combattute da chi ci ha preceduti, ci permettono- afferma la Sanfilippo- di trovare la nostra “normalità”
Un libro che offre un punto di riferimento per chi ha il coraggio di osare, di sfidare tutto e tutti per difendere con le unghie e con i denti il sacrosanto diritto di essere felici, “nasciamo per un solo dovere – scrive Daniela – essere felici ed essere libere…. Il futuo di ogni persona dovrebbe essere VIVERE”
Virginia, la protagonista, unitamente a Daniela lascia al lettore questo insegnamento: occorre combattere per realizzare i propri sogni lasciandoci guidare dalla consapevolezza che se una cosa la puoi sognare la puoi anche realizzare, “davanti ad una scelta non dovremmo porci la domanda.
“Perché farlo” ma “perché non farlo”.