Quella di questa sera non è stata una manifestazione di protesta ma piuttosto un incontro spontaneo con un passavoce per raccordarsi e preparare una vera e propria manifestazione di protesta per i prossimi giorni, forse domenica.
Una decina di titolari di attività commerciali, particolarmente colpite dalle misure restrittive dettate dal dpcm di Conte, si sono ritrovati sotto il Municipio di Favara, mentre altri si sono tenuti informati tramite chat, perché si vuole preparare anche qui una manifestazione di protesta per esprimere il disappunto sul dpcm del governo nazionale che stabilisce la chiusura anticipata di bar, ristoranti, pizzerie e quella totale delle palestre.
“Così si decreta la nostra fine – hanno detto – facendoci chiudere alle ore 18 (le palestre completamente), è come se non ci permettessero di lavorare. Le spese di gestione per mantenere aperto mezza giornata sono le stesse e di contro non sono certamente compensate dagli incassi. Inoltre abbiamo fatto degli investimenti per rendere sicuri i nostri locali con i dispositivi per il distanziamento personale, per l’igienizzazione, per la sanificazione tutto vanificato dalla chiusura. Dobbiamo essere uniti e compatti e ad essere tutti presenti per far valere le nostre ragioni, ne va del nostro futuro”