Nell’incontro annuale per la ricorrenza della festa di Sant’Antonio, quando la chiesa è strapiena e presente è la classe politica locale, già con don Giuseppe Veneziano, come ha ricordato ieri lo stesso arciprete, siamo stati abituati ad ascoltare all’interno dell’omelia forti richiami all’indirizzo dell’Amministrazione e del Consiglio comunale.
Don Mimmo Zambito ha dato continuità alla particolare consuetudine colpendo, nell’omelia di ieri, un aspetto della nostra cultura che quasi divide la vita reale da quella della politica e secondo la quale tutto ciò che si fa in politica non ricadrebbe nell’ambito della morale del quotidiano vivere. Politicamente posso dire, fare tutto e il contrario, ma non mi permetto di mancarti di rispetto come uomo. Come se ci fosse un sacro e un profano. E nel rispetto dei due ambiti, posso comportarmi in un modo o nell’altro, avendo riguardo a non confondere le due sfere della vita. Mi basta e me ne avanza, tenere un comportamento rispettoso del luogo in chiesa e l’altro completamente diverso si giustifica fuori. Così in politica, quando la vita privata di ogni singolo operatore è sacra, mentre tutte le lordure trovano giustificazione e spazio nel profano del Palazzo.
L’arciprete ha ricordato ai fedeli, che il cattolico non può alternare sacro e profano. Il politico cattolico dovrebbe portare con se la sacralità del suo credo ovunque e anche all’interno del Palazzo.
E un breve, ma preciso riferimento, don Mimmo lo ha fatto sulla pianta organica del Comune mal gestita e sulle troppe commissioni comunale e troppe volte inutili, con costi ingiustificabili a carico di una collettività povera.
Si è visto, ad ogni modo, un arciprete quasi frenato nella sua omelia. Certamente consapevole della possibilità di dare fuoco vicino ad una polveriera. Favara vive un momento difficile della sua storia, per responsabilità del particolare periodo di crisi economia nazionale e per l’incapacità della politica a farsi da argine e a difendere la popolazione. Intanto, la gente è stanca e, peggio, è amareggiata e delusa.
Ha capito che con l’attuale Amministrazione non si va da nessuna parte. Mentre gli unici che sembra non abbiano ancora compreso la gravità del momento, strano a dirsi, apparirebbero proprio i politici.
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