“Scatole di Natale” è un progetto di solidarietà per dare un po’ di gioia ai più bisognosi in questo periodo strano e difficile ma pur sempre natalizio.
In che cosa consiste l’iniziativa? Ci spiega tutto l’ideatrice Marion Puzzato. “Ognuna di noi prenda una scatola delle scarpe e metta dentro 1 cosa calda (guanti, sciarpa, cappellino, maglione, coperta ecc.), 1 cosa golosa, 1 passatempo (libro, rivista, sudoku, matite ecc.), 1 prodotto di bellezza (crema, bagno schiuma, profumo ecc.) e 1 biglietto gentile… perché le parole valgono anche più degli oggetti!
Riteniamo opportuna fornire qualche utile precisazione:
Scatola Uomo/Donna:
* La Cosa Calda e il Passatempo: possono essere “usati” ma in buono stato.
* La Cosa Golosa: Cibo non deperibile e nuovo.
* Il Prodotto di Bellezza, ovviamente, deve essere nuovo.
* Il Biglietto Gentile: forse la cosa che scalderà di più il cuore di chi aprirà la vostra scatola!
Scatola Bimbo:
* La Cosa Calda e il Passatempo: possono essere “usati” ma in buono stato – indicare sempre età e sesso sulla scatola
* La Cosa Golosa: Caramelle sarebbero apprezzatissime
* Il Prodotto di Bellezza: Un dentifricio o uno spazzolino per bambini, dei gioiellini per bambini ecc.
* Il Biglietto Gentile: Un disegno fatto dal vostro bambino potrebbe essere un bellissimo pensiero
Infine, incartare la scatola, decorala e scrivere in un angolo a chi è destinato il dono: donna, uomo o bambino/a (aggiungere fascia età)”.
E qui che entra in gioco il circolo LiberArci di Favara. “Il nostro circolo sito in Via Umberto n. 92 – si dice il presidente Vincenzo Cassaro – fungerà da punto di raccolta , sarà aperto dalla 10:00 alle 13:00 e dalle 16:00 alle 21:30 di Mercoledi 23 corrente mese, oppure potrete contattarci tramite i nostri profili Facebook ed Instagram.
Alla fine della raccolta, le scatole saranno consegnate al Consiglio Pastorale cittadino area carità “Madre Teresa”. Invitiamo tutta la cittadinanza a rendersi partecipe di questo piccolo gesto di solidarietà, che diventa ancora più importante e significativo durante questo triste periodo di pandemia che ancora di più ha accentuato le differenze sociali e portato ancora più in basso larghi strati della popolazione”.