Tra i primi in Sicilia, a ricevere la dose di vaccino, stamane, Paolo Felice, noto e stimato professionista della provincia di Agrigento e vicepresidente nazionale della FIMP (Federazione Italiana Medici Pediatri) e, insieme a lui, rappresentanti di varie categorie del panorama medico-sanitario.
E’ atterrato questa notte all’aeroporto di Palermo il C27J dell’Aeronautica militare con a bordo le prime preziose 865 dosi del vaccino Pfizer-BionTech destinate alla Sicilia.
E’ atterrato l’aereo e, diametralmente, è decollata la speranza che si possa sconfiggere questo maledetto virus e riappropriarci delle nostre vite.
Il V-Day, Vaccine-day, così è stato denominato l’evento, è partito in simultanea in tutti gli Stati membri per dare un segno di coesione e sottolineare la svolta, come ha precisato il capo dell’esecutivo europeo.
Ieri, giorno di “vigilia” della vaccinazione, la presidente della commissione Ue, Ursula Von Der Leyen, in una nota pubblicata su twitter ha scritto: “Oggi iniziamo a voltare pagina in un anno difficile. Il vaccino COVID19 è stato consegnato a tutti i paesi dell’UE. La vaccinazione inizierà domani in tutta l’UE. Gli “UE Vaccination Days” sono un toccante momento di unità. La vaccinazione è la via d’uscita duratura dalla pandemia”.
In Italia sono arrivate, al momento, le prime 9.750 dosi. Il ministro della Salute ha chiarito che le dosi consegnate a tutti i Paesi europei per il 27 dicembre sono in numero «simbolico»: la distribuzione vera e propria inizierà dalla settimana che inizia il 28 dicembre, e all’Italia arriveranno circa 470mila dosi ogni settimana.
Stamane, alle ore 7:20, all’Istituto Nazionale Malattie Infettive Spallanzani di Roma, la professoressa Maria Rosaria Capobianchi, l’infermiera Claudia Alivernini e l’operatore sociosanitario Omar Altobelli, sono stati i primi in Italia a ricevere il vaccino anti Covid-19. La Capobianchi, direttrice del laboratorio di virologia, ha detto:
“Ho la consapevolezza che oggi sia un giorno importante e decisivo. La scienza e la medicina sono le uniche cose che ci permetteranno di uscire da questo virus.
“E’ una giornata che aspettavamo da tempo“- ha affermato il ministro della Salute subito dopo le prime tre vaccinazioni allo Spallanzani di Roma. “Arriva la luce ma bisogna resistere ancora alcuni mesi. Non è finita ancora e serve sempre il rispetto delle regole”.
Ri-atterrando in Sicilia e, nello specifico a Palermo, la prima somministrazione del vaccino è avvenuta alle 11:30 all’ospedale Civico, nel padiglione 24, appositamente attrezzato.
Presenti il Presidente della Regione Siciliana Nello Musumeci e l’assessore alla salute Ruggero Razza.
Come sottolineato nell’incipit, tra i primi a ricevere la dose di vaccino, stamane, Paolo Felice, noto e stimato professionista della provincia di Agrigento e vicepresidente nazionale della FIMP (Federazione Italiana Medici Pediatri). Insieme a lui, rappresentanti di varie categorie del panorama medico-sanitario.
“Il vaccino -ha affermato, – è l’unica nostra arma per aiutarci ed aiutare gli altri”, occorre diffondere la “cultura” della vaccinazione che significa rispetto per tutta la collettività”, vaccinarsi è un atto d’amore e, nello stesso tempo, di responsabilità”.
“Il vaccino, ha sottolineato convinto e “felice”- l’ho fatto per tutelare me stesso e per tutelare i miei piccoli pazienti con i quali sono a stretto contatto, tra l’altro il vaccino può essere somministrato solo a partire dai 16 anni”.
“Spero che io e coloro che oggi sono qui con me -ha proseguito- siamo stati d’esempio, il mio fermo intento è quello di veicolare un messaggio di speranza e fiducia nella scienza che, in tempi record, ha permesso di approntare il vaccino anti-covid, e ci consente di guardare al futuro in modo… ottimistico, per non usare il termine “positivo”.
Per quanto attiene la parte tecnica – ha spiegato- a questa prima dose di vaccino seguirà, dopo 21 giorni, la somministrazione della seconda dose e, dopo circa una settimana da essa, si attiverà la protezione contro il famigerato virus.
Il 27 dicembre, dunque, è una data memorabile, da segnare nel calendario, nella mente e nel cuore, finalmente si riesce ad intravedere la luce in fondo al tunnel-Covid.
“Oggi l’Italia si risveglia. È il #VaccineDay. Questa data ci rimarrà per sempre impressa- scrive il presidente del Consiglio, Giuseppe Conte, su Twitter- Partiamo dagli operatori sanitari e dalle fasce più fragili per poi estendere a tutta la popolazione la possibilità di conseguire l’immunità e sconfiggere definitivamente questo virus”.
Dalla Santa Sede si ribadisce che il vaccino deve essere a disposizione di tutti: “È una luce che si accende in un tunnel finora molto buio ma chiede nello stesso tempo una grande responsabilità:
affinché il vaccino sia davvero un atto d’amore, come ha sottolineato il Papa, deve essere disponibile per tutti e in tutti i Paesi”, ha detto mons. Vincenzo Paglia, presidente della Pontificia Accademia per la Vita”.