Manifestazione “lampo” ieri pomeriggio del testimone di giustizia di Bivona, Ignazio Cutrò, dinnanzi la Prefettura di Agrigento. Dopo essere rimasto in panne con l’auto di scorta e dopo aver dovuto utilizzare una vettura la cui ruota posteriore navigava liberamente nell’asse, strofinando con il paraurti e mettendo così in pericolo la vita propria e degli uomini di scorta, Cutrò ha deciso di recarsi nell’Ufficio territoriale del Governo per protestare contro le modalità con cui viene gestito il suo servizio di scorta. Il testimone di giustizia è stato ricevuto dal prefetto, Francesca Ferrandino, unitamente al comandante provinciale dei carabinieri, colonnello Riccardo Sciuto. “Ho spiegato loro quale siano le difficoltà che si incorrono durante la nostra protezione, telecamere/mezzi/dotazioni, cercando di sensibilizzarli un attimo affinché almeno loro non ci abbandonino – ha detto Cutrò – . Spero che quest’incontro produca risultati e non sia l’ennesima promessa che poi produce solo fumo. Abbiamo avuto e continuiamo ad avere fiducia nelle istituzioni. In culo alla mafia di quei quattro pezzi di merda”.