Davide Romeo
“Il termine politica (dal greco “πόλις”, polis, che significa città), è generalmente applicato tanto all’attività di coloro che si trovano a governare quanto al confronto ideale finalizzato all’accesso all’attività di governo o di opposizione. Secondo un’antica definizione scolastica è l’Arte di governare le società.”
Questo concetto, tanto storico quando reale e veritiero, a Favara è disatteso, specialmente da coloro che “vincono le elezioni per governare” , mettendosi in seguito in opposizione al loro stesso progetto di governo, opposizione che rimane, ahime’, solo parolaia in certi aspetti e “mutista” in altri.
I cambiamenti di percorso, le divergenze sui programmi e le sulle idee sono fenomeni politici che possono nascere, cio’ che non si concepisce è un’opposizione politica che “delega” ad altri la lotta, capace unicamente di prendersi il giusto stipendio di 1200 euro al mese, incapace di un confronto sui programmi, sulle proposte, totalmente assente nel dibattito sulle prospettive della propria citta’.
Prometheus ha fatto delle sacrosante lotte, ma se il sindaco Rosario Manganella apre un confronto, si siede a sentire e addirittura è disponibile ad accettare le proposte e i progetti, il confronto si traduce in una collaborazione per la citta’, senza chiedere posti di assessorati e stipendi di 1200 per stare silenziosi e parlare nei bar!
Mai si è assistito ad un’opposizione così inconcludente, vuota nelle proposte, incapace di un confronto addirittura all’interno di se stessa, tanto in difficolta’ che non ha neanche i numeri di presentare una mozione di sfiducia che possa aprire un dibattito forte, reale e di prospettiva nella citta’!!!
In questo scenario “apocalittico” il sindaco, come sta facendo, ascolta, accetta e mette in pratica le nostre idee, i nostri progetti, le proposte che vanno nell’indirizzo degli interessi generali del paese, “prometheus” e i suoi amici e simpatizzanti DEVONO fare la loro parte…tre anni sono lunghi e interminabili per coloro che non hanno idee, proposte e sfuggono dal confronto e dal dibattito”.
