Gaetano Scorsone
Ieri sera don Alessandro Damiano, Vescovo Coadiutore dell’Arcidiocesi di Agrigento, è stato ospite della comunità parrocchiale dei SS. Pietro e Paolo per presiedere la celebrazione eucaristica delle 18.30.
Con piacere ha ricordato di essere quì già stato accolto una prima volta e, come allora, ha voluto condividere la positiva emozione di un incontro intriso sì di preghiera ma anche di reciproca e familiare affettuosità.
Prendendo lo spunto dalle letture proposte dalla liturgia, ha sottolineato come il periodo quaresimale sia particolarmente favorevole per concentrarsi meglio nella progressione dell’intrapreso cammino di conversione.
Ognuno di noi deve avere, infatti, la consapevolezza di accogliere e maturare dinamicamente tutti quei compimenti e quelle esperienze in grado di arricchire e perfezionare sempre più la personale conversione che potremo considerare compiuta solo quando raggiungeremo la misura di Cristo. La Quaresima, come ha specificato don Alessandro, è quanto mai favorevole per rendere fruttuoso il cammino che ciascun battezzato ha intrapreso per avvicinarsi, con impegno, volontà, sacrificio e preghiera, al modello di Gesù Cristo, nostro Signore.
E in questo variegato cammino bisogna saper gestire le tentazioni giornaliere che interferiscono nella quotidianità di ognuno di noi, cercando di distoglierci dalle nostre responsabilità e dai nostri doveri per sviarci dalla strada maestra e indirizzarci verso le più diverse forme del male.
Ecco perché è importante imparare a convivere con esse, contrastandole senza timore, con la preghiera e con la costante testimonianza, consapevoli che si vuole servire bene il Signore bisogna adeguatamente prepararsi, con cuore retto e costante, a resistere non solo alle tentazioni ma anche alle distrazioni, talora subdolamente distribuite da falsi modelli di una discutibile modernità.
Sottolineando l’importanza di questa progressione di purificazione verso la Pasqua, don Alessandro ha tenuto, poi, a precisare che nessuno può ritenersi Servo di Dio sino a quando non sia passato attraverso prove e tribolazioni . . . La tentazione sulle labbra è l’anello con il quale il Signore sposa l’anima del suo servo. Prima della benedizione finale è stata recitata la preghiera che ha richiamato all’assemblea il martirio del Beato Rosario Angelo Livatino.
Sono seguiti i saluti secondo le norme di sicurezza sanitaria e, in separata sede, l’incontro con il Direttivo del Consiglio Pastorale Cittadino al quale hanno partecipato i Moderatori delle diverse Aree operative con i loro Assistenti Spirituali coordinati da Salvatore Sutera Sardo e con don Marco Damanti nella veste di Presidente. In questa appendice di approfondimento sono state presentate a don Alessandro le competenze ovvero gli àmbiti di azione delle diverse Aree, le iniziative già realizzate e quelle in itinere fortemente condizionate dal permanere dei rischi di una ormai cronica allerta epidemiologica che, sì interferiscono nell’organizzazione degli eventi, ma non scalfiscono più di tanto lo spirito di servizio e la motivazione di quanti, tra tentazioni e distrazioni, auspicano il primato del Bene in ognuna delle più diverse realtà della comunità di appartenenza.