Non è una esagerazione, ma nel nulla favarese, leggere il documento dell’avvocato Giuseppe Di Miceli dell’Adiconsum, mi ha entusiasmato. In città c’è almeno una componente che svolge il proprio ruolo a fronte di un silenzio che la dice lunga sulla passiva accettazione di qualsiasi produzione dell’amministrazione locale e sulla esclusione, quasi forzata, dell’opinione pubblica sulle azioni della politica.
L’avvocato Di Miceli, pur restando nel proprio ambito professionale, ha “scomodato” l’amministrazione che già da tempo avrebbe dovuto offrire i chiarimenti chiesti, oggi, da Adiconsum.
Ma veniamo al documento inviato al sindaco, all’assessore al Bilancio e ai responsabili dell’area finanziaria e del servizio tributi.
“Presso il nostro Sportello – si legge – molte sono le domande, di seguito riportate, che i nostri assistiti pongono in merito alla rescissione contrattuale del rapporto tra il Comune di Favara ed AIPA S.p.A., ed alle quali solo Voi potete dare una risposta.
1)I provvedimenti esecutivi effettuati da AIPA, quali Fermo Amministrativo del Veicolo e/o Pignoramento di Beni Mobili a chi non ha pagato, verranno a cessare i propri effetti?
2)Le spese di notifica degli atti finalizzati alla riscossione, Accertamento, Messa in Mora, Sollecito di pagamento e Ingiunzione, che AIPA richiedeva verranno stralciate dal debito del contribuente?
3)L’aggio previsto a ristoro dell’AIPA, considerato, a Vostro dire, il non corretto operare della Società di Riscossione, verrà sgravato dal debito del Contribuente?
4)Considerato l’Arbitrato in atto tra il Comune ed AIPA, la Riscossione dei Tributi oggetto di questa disquisizione sono sospesi?”
Quattro semplici domande, a questo punto, aspettano altrettanto semplici risposte, che inizieranno a fare maggiore chiarezza sulla questione Aipa. E può anche accadere che ad altri, partiti e associazione stimolati da Adiconsum, venga l’idea di porre altre domande.
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