di Salvatore D’Oro
A dichiararlo Umberto Calcagno, presidente dell’Associazione Italiana Calciatori (AIC) e vicepresidente della FIGC. Intervenuto in questi giorni in un programma sportivo di una nota emittente radiofonica nazionale, ha voluto chiarire la posizione dell’AIC sull’attuale situazione epidemiologica, sul comportamento dei giocatori e sul movimento calcistico in generale.
Ecco le dichiarazioni più significative.
Una delle polemiche di questi giorni è la positività dei giocatori: “Stiamo fronteggiando una pandemia e a me dispiace affrontare questi argomenti in maniera così semplicistica”. Sono amareggiato perché la nostra categoria è vittima di tanti pregiudizi ma, ad oggi, non ci sono evidenze che indicano se i calciatori sono positivi in proporzione maggiore del resto della popolazione.”
Considera i Calciatori come esempio: “Mi piacerebbe venisse sottolineato che il 98% si sono vaccinati senza alcun obbligo di legge. Sono ragazzi e ragazze che hanno fatto grandi sacrifici: basta ricordare il protocollo della ripartenza nel 2020 e a quanti tamponi si sono dovuti sottostare. Se tutta la popolazione avesse avuto questa tipo di copertura – ha continuato con soddisfazione – probabilmente oggi avremmo un po’ più di serenità nell’affrontare tutto ciò che ci circonda.”
La situazione attuale Lega-Asl: “La Serie A è soggetta ad un calendario che non permette molta possibilità su eventuali posticipi o recuperi di partite. Come movimento nel suo insieme, però, abbiamo dato un grande segnale di responsabilità: la Serie B e la Lega Pro si sono fermate; il mondo dilettantistico, sta cercando di capire come riprendere al più presto tutelando la salute dei calciatori e l’intero sistema.”
La riduzione delle squadre dei campionati: “La nostra responsabilità è quella di evitare che si creino eccessive concentrazioni di ricchezza. Salvaguardare gli aspetti tecnico-sportivi significa anche, con una migliore ridistribuzione economica interna, tutelare la competitività interna delle squadre. “
Il calcio femminile: “Si tratta di un percorso iniziato ormai da dieci anni e culminerà, l’anno prossimo, col professionismo della Serie A femminile. Queste ragazze, nonostante abbiano una loro riconoscibilità, sono ancora, formalmente, delle atlete dilettanti. Il 1° luglio, finalmente, si arriverà al professionismo e credo che sarà il vero salto di qualità. Sono convinto che continuerà a darci grandi soddisfazioni. “