Esce il 27 gennaio “Giorno della Memoria” il singolo “Al Confine” brano d’esordio di Raffaele Pullara, proprio per porre l’attenzione su tutti quei confini che hanno diviso e che ancora oggi dividono l’umanità. Il brano del musicista favarese, figlio di favaresi, ma ormai residente a Palermo uscirà su tutte le piattaforme digitali, accompagnato anche da un videoclip su che verrà pubblicato nel canale YouTube dell’artista.
“Al confine” è un brano che si rivela essere un’immagine dentro l’altra, un’infinita matriosca di immagini e di sensazioni che scorrono sul sound moderno e al contempo delicato. Un progetto le cui musiche sono state composte dallo stesso Raffaele Pullara, che è anche voce del brano, sul testo scritto dalla cantautrice Francesca Incudine, il tutto impreziosito alla chitarra e basso da Manfredi Tumminello e alle percussioni da Salvo Compagno.
Spiega Raffaele Pullara: “Il confine rappresenta un limite, ma anche tutto ciò che sta oltre quel limite; è la soglia sulla quale attendere, la libertà personale dell’altro da non violare, la linea immaginaria e quella reale che spesso ci separa dagli altri, il passo pesante sulla neve di una donna che sfida il gelo per poter far nascere suo figlio, il filo spinato oltre il quale sognare abbracci perduti di uomini e donne che non hanno casa, non hanno terra, non hanno più parole”.
Raffaele Pullara è un polistrumentista, diplomato in mandolino con il massimo dei voti e la lode, presso il Conservatorio “Alessandro Scarlatti” di Palermo. Collabora con importanti enti lirici e sinfonici tra i quali il Teatro Massimo di Palermo, il Luglio Trapanese, l’Ente Concerti Marialisa de Carolis di Sassari, lo Sferisterio di Macerata, l’Orchestra Sinfonica Siciliana.
Ricercatore e studioso delle musiche della tradizione del mondo, è stato diretto da Ambrogio Sparagna con l’Orchestra Artigiani Culturali, e partecipa, con diverse formazioni, in numerosi Festival di musica Folk/Etnica in Europa. Collabora con giovani artisti emergenti come la giovane cantautrice Francesca Incudine con la quale vince la prestigiosa Targa Tenco come miglior album in Italia in dialetto