I dati arrivano da Confcommercio Agrigento. “Nel 2021 in Sicilia, nel complessivo, il tasso di crescita delle imprese è + 1,63%, nella provincia di Agrigento si registra una crescita pressoché inesistente (+1,37%). Ma è analizzando in dettaglio che ci si accorge di come sta cambiando il il tessuto commerciale ed urbano nelle nostre città e nei nostri paesi”.
A parlare è il presidente provinciale di ConfCommarcio, Giuseppe Caruana, “Sono 444 i negozi chiusi negli ultimi due anni in riferimento a tipologie quali il dettaglio, l’ingrosso, la ristorazione e i servizi alla persona. Staticità e regressione in alcuni settori fondamentali che hanno da sempre trainato l’economia agrigentina. Una crisi che colpisce laddove troppe volte le saracinesche sono state abbassate a causa dell’emergenza Covid: il commercio al dettaglio, all’ingrosso e la ristorazione sono i settori più colpiti, le cui difficoltà si ripercuotono, giocoforza, su tutto il tessuto economico. Ciò si evince in base ai dati elaborati dall’ufficio Statistica di Unioncamere Sicilia, sulle rilevazioni effettuate da Movimprese e relativi agli anni 2020 e 2021, ovvero al secondo anno dell’era della pandemia.
Una situazione dalla quale emergono due condizioni negative: un sostanziale immobilismo e una generale recessione che fa da traino alla desertificazione in atto nei centri abitati. Condizioni – continua Caruana- che erano già conosciute come croniche nel nostro territorio, alle quali l’emergenza Covid ha dato ulteriore accelerazione. A questo si aggiunge una profonda crisi del sistema camerale, con le recenti scelte ancora una volta subite e non condivise con gli operatori, che vanno a totale danno delle imprese.
Inoltre, siamo di fronte ad una impennata dell’inflazione con materie prime più che raddoppiate in quasi tutti i settori, oltre al costo dell’energia che è già diventato un problema all’interno delle aziende che rischiano la chiusura per questa negativa evoluzione dei costi a sostenere.”
Da oggi, primo febbraio, si inizia con nuove regole anche per i negozi al dettaglio dove, per accedere, servirà il green pass base: “Evidenziamo- afferma il presidente provinciale di Confcommercio- che titolari e soggetti delegati ai controlli, come chiarito dal Governo, non devono effettuare necessariamente i controlli all’ingresso ma anche all’interno della propria attività e possono avvenire a campione.” FAQ del Governo del 26 gennaio 2022, che riporta quanto segue: “I titolari degli esercizi per i quali è richiesto il green pass base non devono effettuare necessariamente i controlli sul possesso del green pass base all’ingresso, ma possono svolgere a campione successivamente all’ingresso della clientela nei locali”.
“Bisogna reagire, unire le forze ed insieme a tutti i livelli di governance individuare strategie comuni che aiutino il sistema a riprendere un cammino virtuoso. La ripresa del sistema equivale alla ripresa delle città in cui esse operano. E’ interesse di tutti operare in questa direzione. Siamo pronti a fare la nostra parte e all’interno della nostra associazione lo facciamo ogni giorno. Ma da soli non ci sarà possibile dare tutte le risposte che il mondo delle imprese chiede da troppo tempo e di cui adesso ha necessità impellente.”