Fin qui l’ attenzione della pubblica opinione, si è concentrata sulle azioni del Sindaco, sulle sue intenzioni. Qualcuno sulle sue difficoltà. Non gli è stato risparmiato nulla. Era giusto, cosi è stato.
Ma per onestà e correttezza verso i nostri lettori occorre chiedersi se dietro le dichiarazioni di consenzo della originaria maggioranza che si ritiene sostenga ancora il sindaco, vi sia un vero sostegno sui singoli provvedimenti che dovrebbero rilanciare l’azione amministrativa.
Mi spiego meglio. E’ allo studio una migliore utilizzazione del personale negli uffici per attendere ai compiti d’ istituto, creare nuovi servizi, misurare il miglioramento e la qualità nel rapporto con i cittadini?
E’ stata verificata la competenza e/o si è immaginato un percorso di formazione per adeguare le prestazioni ad una migliore prestazione del servizio e con quali soldi. Vi è condivisione su un piano di recupero di tributi che è divenuto inderogabile e che prima ( meglio) o poi dovra essere assunto.
Non capisco il silenzio di proposte articolate dei gruppi politici e di quelli consiliari, e dire che il loro lavoro viene registrato nelle commissioni. Ma nel dibattito pubblico non c’è traccia, se non sarà colpa dei giornali, come spesso capita di sentire, temo che ci sia in atto una sorta di aventino politico, di attendismo politico del tipo vediamo che succede poi, qualcosa diremo, da dentro oppure da fuori la giunta.
Sembra risparmiato il consiglio comunale, dalla pretesa legittima di dover rendere conto se possiede un progetto complementare e migliorativo o altrimenti alternativo e realizzabile. Considerare un affare del Sindaco raccogliere il consenso sui provvedimenti in consiglio tra la sua maggioranza non puo’ essere esaustivo.
Abbiamo il diritto di sapere come si forma il consenso e/o il dissenso sui contenuti. Non si puo’ invocare la trasparenza e la responsabilità del mandato solo alla giunta. Sabato sera qualche suggerimento dai cittadini è arrivato è un buon segno. Non mancano quelli delle associazioni. Ma se, non mi sono ditratto troppo, tranne nel caso di rifondazione comunista, non sembra che la vitalità dei gruppi politici scoppi di salute.
Eppure non si ritiene fondamentale. Nessuno ne chiede conto, ci siamo rassegnati al vuoto nei partiti e dei partiti. Una maledizione fatale, come fatale è la convinzione che nulla cambierà qualunque cosa accada. Bisognerà lavorare sodo per convincerci che non siamo speciali nel nostro paese. Abbiamo solo esagerato piu’ degli altri e ripartire sara il compito affidato a tutti.
Senza sconti per nessuno.