Avv. Leonardo Cusumano
È stata presentata pubblicamente la Tari 2022 e le asserite novità in materia di riscossione.
Non si pretende che un sindaco conosca i tecnicismi, ma chi gli sta attorno dovrebbe informarlo correttamente, onde evitargli di dire inesattezze.
Si è affermato che entro giugno 2023 l’ufficio sarebbe in condizioni di notificare l’ingiunzione. Innanzitutto, non esiste alcuna ingiunzione, almeno con l’avviso di accertamento esecutivo, utilizzato già per la tari 2016, che, se non pagato, impugnato, ovvero impugnato e non sospeso, diverrà definitivo e dovrà essere affidato all’Agenzia delle entrate – riscossione.
A questo punto, la legge prevede che l’avviso sia sospeso per 180 giorni, trascorsi i quali potrà dare inizio alle procedure esecutive. È normativamente impossibile che nel giugno 2023 il comune possa recuperare alcunché. Studiate.