Pubblichiamo la lettera integrale di ALFONSO PROVVIDENZA PRESIDENTE DELL’ASSEMBLEA DEI SINDACI ai Comuni soci.
Gentilissimi, com’è noto è pervenuta nota prot.5615 del 11/03/2022 a firma del Dirigente Generale del Dipartimento delle Autonomie Locali con la quale viene rappresentato a n.21 Comuni, e precisamente Aragona, Calamonaci, Caltabellotta, Canicattì, Casteltermini, Cattolica Eraclea, Comitini, Favara, Licata, Naro, Palma di Montechiaro, Porto Empedocle, Racalmuto, Ravanusa, Ribera, Sambuca di Sicilia, San Biagio Platani, San Giovanni Gemini, Santa Elisabetta, Sciacca e Villafranca Sicula, che alla data del 31/12/2021 non risulta presentata l’istanza di erogazione delle somme di cui in oggetto. Nella nota viene, altresì, precisato che ove nessuna richiesta dovesse pervenire entro l’esercizio finanziario in corso, l’Amministrazione regionale procederà all’eliminazione delle somme impegnate in favore dei predetti Comuni.
Dalle informazioni in possesso di Aica risulta che i Comuni di Caltabellotta e Sciacca hanno adottato le delibere di Consiglio Comunale di approvazione del piano di rientro così come previsto dalla legge regionale.
Per quanto riguarda gli ulteriori Comuni, si precisa che le istanze di erogazione delle somme sono state presentate da n.12 Comuni (Agrigento, Campobello di Licata, Castrofilippo, Grotte, Joppolo Giancaxio, Lucca Sicula, Montallegro, Montevago, Raffadali, S. Angelo Muxaro, Siculiana, San Biagio Platani); tuttavia, gli Enti che ad oggi hanno provveduto ad effettuare il trasferimento delle somme ad Aica sono solo 5 (Campobello di Licata, Castrofilippo, Grotte, Lucca Sicula e Sant’Angelo Muxaro) per un ammontare complessivo di euro 549.077,90 a fronte dei 10 milioni di euro programmati.
La situazione è aggravata dalla circostanza che diversi comuni non hanno mai riscontrato le note di sollecito con le quali è stato chiesto di rappresentare lo stato dell’arte in merito all’adozione delle delibere consiliari; sul punto si rileva anche il richiamo di S.E. Prefetto di Agrigento – di cui alla nota prot.87470 del 31/12/2021 – inerente “la necessità di un comune impegno, mettendo in campo ogni possibile intesa, per garantire che la gestione di un servizio così essenziale per la collettività possa avvenire secondo gli standard adeguati ed in maniera efficiente”.
Ciò premesso, si deve, purtroppo, rilevare come diverse Amministrazioni hanno manifestato di fatto un percorso di mancata e reale collaborazione finalizzata al successo di una gestione pubblica del servizio idrico integrato.
Si richiama, a mero titolo di esempio, la nota acquisita al ns prot.1115 del 10/01/2022 a firma del Sindaco del Comune di Licata, peraltro ancora l’unico Comune a non avere versato le quote sociali, che continua a manifestare perplessità sulle modalità della nascita di Aica e sulla stessa esistenza dell’azienda.
Si aggiunge la mancata adesione all’Azienda dei Comuni di Lampedusa e Camastra rappresentata all’Ente di Governo dell’Ambito e alla Regione Siciliana per gli adempimenti consequenziali.
Come Presidente dell’Assemblea dei Sindaci non posso che manifestare rammarico per le diverse inosservanze degli Enti soci che aggravano l’attuale situazione di Aica.
Già più volte è stato rilevato che le erogazioni straordinarie normate dal Parlamento siciliano hanno la fondamentale funzione di superare lo squilibrio finanziario che connota tutte le aziende nella fase di start-up. L’assenza di un adeguato stock iniziale di risorse finanziarie determina rilevanti difficoltà con particolare riferimento ad una efficace attività di manutenzione ordinaria delle reti, spesso lamentata proprio da quei Comuni che non provvedono al suddetto trasferimento.
La situazione è aggravata dal disequilibrio economico generato, principalmente, dal noto aumento dei costi dell’energia che tende ad erodere tutti gli sforzi compiuti in questi primi mesi dall’azienda. La normalizzazione della gestione richiede, altresì, l’istituzione del controllo analogo e della consulta delle associazioni al fine di garantire una maggiore partecipazione degli stakeholders; anche tali questioni tardano inspiegabilmente a concretizzarsi.
Per quanto sopra, si auspica che le funzioni politiche in indirizzo provvedano nel brevissimo periodo a concretizzare la reale volontà della gestione pubblica del servizio idrico integrato della provincia.