Riceviamo e pubblichiamo nel rispetto del diritto di replica.
Calogero Castronovo
“Egregio direttore di Siciliaonpress, mi permetto di scriverle soprattutto per rispetto della verità storica e per tenere alto l’onore non solo dei partigiani che hanno immolato la loro vita per conquistare quella libertà di cui oggi godiamo tutti noi ma anche di quegli antifascisti che furono traditi dalle prezzolate spie dell’Ovra.
Oggi l’amico Cucchiara, in occasione della ricorrenza del 25 aprile, sul suo giornale esalta la figura di Calogero Pullara come partigiano favarese limitandosi, però, a raccontare solo un periodo della sua vita.
Per non offendere la memoria dei veri partigiani, bisogna aggiungere che Calogero Pullara, dopo avere abbracciato l’idea comunista, tanto da essere in rapporti con Cesare Sessa e di subire anche un arresto ad Agrigento come sovversivo essendo un sostenitore della rivoluzione armata, nel 1934 fu assunto dalla polizia politica del fascismo come spia dell’Ovra con un assegno mensile di 1500 lire.
Le sue “confidenze” furono talmente apprezzate tanto che la sua paga fu elevata a lire 6000 mensili. Il Pullara come confidente dell’Ovra trasmette alla polizia politica fascista ben 178 relazioni sull’attività di antifascisti ed anarchici.
L’11 luglio 1946, concluso il ventennio mussoliniano, Pullara presentò ricorso alla Presidenza del Consiglio dei Ministri, commissione per l’esame dei ricorsi confidenti Ovra, per ottenere la cancellazione del suo nome dall’elenco dei confidenti, ricorso che venne respinto dalla stessa commissione il 7 aprile 1948.
Per saperne di più basta leggere la mia pubblicazione dal titolo “Favara, tra presunti sovversivi, confinati politici, spie dell’Ovra”, edizione Lussografica maggio 2021. Tutto ciò per onorare quanti combatterono per la libertà e, purtroppo, traditi dalle spie. Viva il 25 aprile.
Con Stima
Calogero Castronovo”