E’ stata votata all’unanimità dei presenti, 22 consiglieri su 24, la variazione del Regolamento per la disciplina della TARI, la tassa sui rifiuti, all’art. 15 nella parte relativa al numero delle unità di occupanti da considerare nelle case a disposizione, per quantificare il quantum da pagare.
Nonostante i consiglieri abbiano presentato un emendamento che dette modifiche avranno efficacia con la TARI del 2023, l’atto deliberativo ha avuto confermati i pareri NON favorevoli della dirigente Giusi Chianetta per l’aspetto tecnico, del dirigente Gerlando Alba per quello contabile e anche da parte dei Revisori dei conti. La dirigente ha evidenziato che la proposta di modifica “Non è conforme alla normativa nazionale”.
Secondo la Dirigente, opinione confermata anche dal Presidente del Collegio dei Revisori dei conti Giuseppe Bilello, la legge dice che si possono fare riduzioni sul totale della tassa per le case a disposizione, ma non eliminare il numero del nucleo familiare. Proprio in relazione a ciò l’assessore alle finanze Pierre Vaccaro invita i Consiglieri a rivedere la proposta e modificare non l’art. 15 ma l’art 21, aumentando la detrazione prevista, attualmente del 30%.
Consiglio comunale che resta fermo sulle proprie posizioni. Vola anche qualche “accusa” alla Dirigente di bistrattare le convocazioni di Commissione fatte dai consiglieri, accuse prontamente respinte dalla dottoressa Chianetta. Questa è la proposta e così deve essere votata! A supporto delle proprie tesi interviene Giuseppe Lentini, primo firmatario della proposta, che afferma che le modifiche che i consiglieri hanno indicato nella delibera sono applicate in altri Comuni, e non capisce perché a Favara non sia possibile. Carmelo Sanfratello evidenzia che anche in presenza del parere negativo, applicando la variazione nel 2023 non si crea alcun danno erariale poiché la differenza di gettito in questo settore verrà compensata in altri. Gerlando Nobile dice che è un’assurdità che una casa a disposizione e non abitata, venga moltiplicata per tutti gli eredi con il nucleo familiare.
Il sindaco Antonio Palumbo nel suo intervento (della “frizione” con la presidente Mignemi ne abbiamo parlato nel nostro editoriale) chiede di fare una modifica condivisa. “Amministrazione Consiglio comunale vogliamo la stessa cosa – afferma – la proposta presentata non è attuabile non perché lo dico io, ma in quanto ci sono i pareri negativi sia dei dirigenti che dei revisori. Il consigliere Nobile credo che abbia individuato la strada giusta come evidenziato anche dall’assessore Vaccaro. In tal senso abbiamo chiesto un parere al MEF che ancora non è arrivato, aspettiamo la risposta e rimoduliamo insieme la proposta”.
Niente da fare! La segretaria generale ribadisce ancora una volta che si sta votando un atto con i pareri negativi dei dirigenti e che, in questo caso subentra quanto previsto dall’art 49 del TUEL che al comma 4 recita : “Ove la Giunta o il Consiglio non intendano conformarsi ai pareri di cui al presente articolo, devono darne adeguata motivazione nel testo della deliberazione”. Il Consiglio approva la modifica al Regolamento TARI all’unanimità dei 22 presenti (assenti solo Cucchiara e Airò Farulla), con l’impegno, espresso dal consigliere Sanfratello di eventualmente rivederla non appena arriva il parere richiesto al MEF.
Segretaria e Dirigenti che adesso dovranno vedere se e come dare corso alla modifica votata dall’atto deliberativo, che come detto tra le righe dal presidente dei Revisori dovrebbe essere posta all’attenzione della Corte dei conti per confermarne la validità.