Gaetano Scorsone
Una mattinata, quella di oggi, che la Favara bella, più che mai impegnata in un percorso di crescita culturale e di cambiamento comportamentale ha voluto dedicare ad una delle sue più diligenti figlie: Luana D’Anna, virtuosa studentessa, insignita lo scorso 26 ottobre della benemerenza di “Alfiere del Lavoro” dal Presidente della Repubblica, Sergio Mattarella, nel corso di una suggestiva cerimonia al Quirinale.
Grazie all’ I.P.S.S.E.O.A. “G. Ambrosini”- Scuola da lei con profitto frequentata – e all’Amministrazione Comunale – sempre attiva nell’incoraggiare l’intraprendenza dei giovani e nell’offrire loro positivi modelli di crescita – presso la Sala del Collare del Castello Chiaramonte di Favara si è oggi ritrovata la comunità cittadina per fare da gioiosa cornice al suo prestigioso riconoscimento ampiamente meritato non solo per la dedizione e la perseveranza allo studio sin qui mantenute, ma anche per l’integrità morale e la mitezza dei sentimenti che fanno di lei una eccellente studentessa, una cittadina di sani principi, una donna di buona volontà.
A fare gli onori di casa la Dirigente dell’Ist. Alberghiero – Dott.ssa Milena Siracusa – con le sue professionali Hostess e gli altrettanto impeccabili Stewart , insieme ad una rappresentanza dei Docenti e degli Assistenti di sede. Per l’Amministrazione presenti il Sindaco, Antonio Palumbo, il Vice Sindaco, Antonio Liotta, l’Assessore Angelo Airò Farulla.
Diversi i rappresentanti del variegato universo associativo cittadino che hanno risposto all’invito con gioia e con una punta di sano orgoglio favarese. Tutti in piedi ad applaudire all’ingresso della festeggiata che, con il tipico sorriso di chi porta il Bene dentro, ha attraversato sicura il corridoio fra le due file di sedie, mostrando la Medaglia ricevuta, sino al palco dei relatori dove ad accoglierla l’ideale caloroso abbraccio di tutta Favara.
Gli interventi che si sono succeduti, passando dalla Dirigente Scolastica al Sindaco e al Vice Sindaco, hanno tessuto giustamente le lodi di Luana la quale, lasciandosi guidare dal suo desiderio di conoscenza, non limitandosi alla mediocrità, liberando la sua vivace intelligenza e onorando le sue responsabilità di figlia, di studentessa e di cittadina, ha resistito alle false lusinghe di vacui modelli, è riuscita a schivare le tentazioni di beceri pregiudizi, non si è concessa inopportune fermate intermedie e con decisa volontà ha puntato dritto alla meta che si era prefissa, accogliendo ben volentieri i suggerimenti e l’incoraggiamento di quanti non le hanno mai fatto mancare il loro amore e di cui lei, nel tempo, ha imparato a fidarsi.
Una sorta di “lectio magistralis” di cui le persone dotate di vera sensibilità si ricorderanno a lungo, mentre per coloro che sono duri di cervice, per intenderci, per coloro che facilmente smarriscono la direzione del bene proprio e altrui, che sono poi gli stessi che non perdono occasione per liberare la loro autoreferenzialità e che prima che il gallo canti tre volte riescono a declinare in mille modi diversi il loro “IO”, talora persino in contesti in cui vengono ad essere celebrati la forza e il ritrovato entusiasmo di una comunità attiva, orgogliosa ed educante, si rivelerà, ahimè, un’ulteriore mancata occasione di svolta e di conversione. Grazie a Luana, però, abbiamo capito che il cambiamento è possibile, soprattutto quando lo si persegue imparando a riconoscere chi ci vuole bene sul serio, ricorrendo a quelle formidabili leve che sono le responsabilità, utilizzando i talenti ricevuti in dono dalla vita, rafforzando sempre di più lo spirito di appartenenza comunitaria che ci porta a considerare il prossimo come nostro amico, nostro compagno di viaggio, nostro fratello. Il futuro è a nostra portata di mano, anzi, lo si intravede già all’orizzonte annunciato dall’armonioso ed incoraggiante sorriso di Luana.