Per lungo tempo hanno convissuto la pubblicità di una scuola privata e la lapide commemorativa dell’estremo sacrificio del sindaco eroe Gaetano Guarino.
Poco fa Giuseppe Milioti che gestisce una scuola privata che nulla c’entra con quella pubblicizzata ha provveduto a toglierne il pannello. Un atto di assoluto volontariato posto in essere dopo aver ottenuto il permesso da parte della superiora del Collegio di Maria.
Sulla particolare vicenda trattata dal giornale si è recentemente sollevata una polemica sull’abusiva posa anche della lapide commemorativa di Guarino.
In quell’angolo di via Vittorio Emanuele il 16 maggio del 1946 si consumò l’atroce delitto dell’uccisione di un uomo che dedicò tutto se stesso agli altri per il suo profondo senso di altruismo e generosità verso i più deboli della collettività favarese. Vide nella mafia un nemico del popolo e la lotto’ con coraggio e abnegazione.
Poteva vivere la sua serena esistenza di farmacista ma non riuscì a chiudere gli occhi sui fenomeni di oppressione consumati sul popolo.
Adesso, la sua stessa epigrafe potrebbe essere abusiva. Ad uno dei primi martiri per la legalità della Repubblica Italiana sarebbe stato dedicato un abuso. Paradossale e grave, dovrebbe l’amministrazione comunale, prima di subito, fare chiarezza su questo aspetto che, qualora fosse vero, suonerebbe come un affronto alla sua memoria.
Dovrebbe anche l’amministrazione comunale liberare la scuola privata dall’assedio dei posteggi selvaggi in piazza “Batia”. Nel posto c’è un’importante attività scolastica che merita maggiore attenzione e rispetto.