L’attuale realizzazione della rete di metanizzazione di Favara esclude alcune vie cittadine a prescindere se si trovino dentro o fuori il centro abitato. È così! Come capita, capita perché è stata progettata in questo modo e ha ottenuto tutte le autorizzazioni compresa quella del mondo arabo e nessuno si è accorto o ha fatto finta di non accorgersi della grave anomalia.
Gli stessi favaresi hanno saputo dell’esclusione solo quando hanno visto che le loro vie cittadine non sono state interessate ai lavori e agli scavi. Per mesi abbiamo chiesto e non ottenuto, ancora oggi, l’elenco completo delle zone fuori dal progetto metanizzazione.
Antonio Palumbo, sindaco di Favara, fin dai primi giorni del suo insediamento ha dovuto lavorare per risolvere il problema non di poco conto del diverso trattamento dell’utenza sulle spese di allaccio, con utenti che non avrebbero sostenuto spese perché la rete passa dalla loro strada e altri, meno fortunati, ai quali si chiede il contributo per estendere la condotta del metano.
Un bel guaio che Palumbo ha risolto adesso almeno in parte mettendo nero su bianco in modo da trovarsi preparati oggi domani un concorso, sapendo come spesso finiscono le cose dette e non scritte.
Ecco cosa ci dice il sindaco: “Tutti i cittadini favaresi avranno il diritto ad allacciarsi alla rete del metano. Dopo mesi di lavoro e interlocuzioni abbiamo finalmente avuto piena chiarezza da parte di Italgas sulle aree non servite dalla nuova rete cittadina. Intere porzioni di città che erano state letteralmente tagliate fuori senza un motivo effettivo e per le quali abbiamo chiesto a gran voce una soluzione effettivamente praticabile”.
Ogni cosa detta da Palumbo l’ho verificata perché ho vissuto con lui tutta la storia della paradossale anomalia. Anzi sono stato tra i primi ad accorgermi del paradosso per aver visto passare a pochi metri la metanizzazione ed esserne escluso. E con il passare delle settimane e dei mesi ho scoperto di non essere il solo, anzi. Ora, per andare al fatto concreto, come può tecnicamente giustificarsi una rete che esclude una via parallela ad un’altra servita? La risposta è: così è stato fatto il progetto e così è stato approvato.
A danno fatto è subentrata l’amministrazione Palumbo alla quale è spettato di arginare i danni, mettendo, dicevo, nero su bianco con l’azienda che esegue i lavori.
“Il gestore – continua il sindaco- ha chiarito che il contratto attuale non prevede alcuna possibilità di estensione. Non è possibile quindi far rientrare nello stesso tutte le zone escluse in questa prima fase.
“Tuttavia, effettuate le operazioni di “messa in esercizio” dell’impianto (non significa che gli interventi dovranno essere totalmente conclusi, ma basterà che una specifica porzione della rete sia effettivamente operativa), potranno però essere applicate delle cosiddette “clausole convenzionali”.
“Cosa significa, in concreto? Che Italgas dovrà provvedere a nuovi allacci che saranno gratuiti nel momento in cui ci sia un richiedente ogni dieci metri di nuova tubazione dalla rete principale da realizzare. Le richieste potranno ovviamente essere inoltrate anche in forma aggregata da parte di più cittadini che abitino nella stessa strada, e questo permetterà anche di suddividere tra più persone la franchigia metri/utente (se sono 10 cittadini a chiederlo la tubazione potrà raggiungere fino a 100 metri dalla rete principale, se sono 5 fino a cinquanta ecc)”.
“Solo nel caso in cui non si raggiungesse questo parametro, il gestore potrà richiedere una contribuzione per lo sviluppo ulteriore della rete che si renderà necessaria per soddisfare le istanze, con costi a carico dei cittadini”.
Meglio di niente e, decisamente, meglio di essere domani totalmente nelle mani dell’azienda che gestisce il particolare servizio.
“Si tratta di una soluzione – conclude Palumbo- che colma una carenza a monte della progettazione che rischiava di creare disparità gravi tra i favaresi, che adesso avranno tutti lo stesso diritto di accesso a questo servizio”.