Gaetano Moscatt
“AL SIG. SINDACO DEL COMUNE DI FAVARA
Per il tramite di SICILIAONPRESS
Perché per il tramite di Sicilia On Press?
Perché le normali vie le abbiano trovate senza alcun sbocco e, considerato che sulle pagine di codesto giornale il Sindaco ha dichiarato e fatto pubblicare alcuni ottimi risultati ottenuti dall’Amministrazione, spero e speriamo di potere ottenere quel poco di attenzione che fino ad ora non siamo riusciti di ottenere!
Nel merito e senza altro tergiversare preciso che sono un cittadino residente in questo Comune di Favara, che da anni si trova in una continua disputa nei confronti di questa e delle precedenti Amministrazione a causa della odiosa tassa sui rifiuti solidi urbani (TARI) e della sua controversa applicazione, frutto di un Regolamento scritto con i piedi.
Sono decine i ricorsi, le istanze, le richieste di riesame presentate da me e dai componenti del mio nucleo familiare, dirette ad ottenere una corretta applicazione della normativa e del relativo lacunoso e contraddittorio regolamento.
Tutti gli scritti sono stati inviati per posta elettronica certificata ed a tutti gli indirizzi di competenza.
Niente, mai una risposta di alcun tipo!
Sembra essere in presenza di quel “Buco Nero” di cui parlano gli astrologi. Tutto viene inghiottito senza lasciare traccia.
Succede che ti trovi sottoposto ad una procedura esecutiva di iscrizione a ruolo ignorandone il perché ed il percome, per la tassa TARI asseritamente non pagata nel lontano 2016.
Succede anche che sei costretto ad effettuare difficoltose ricerche e trovare quello che hai bisogno e riscrivere al Comune dicendo che quella tassa è stata regolarmente pagata, prima della iscrizione a ruolo come da quietanze allegate!
Succede ancora che di fronte all’evidenza non riesce ad ottenere alcuna risposta e che rischi seriamente un pignoramento esecutivo!
Ti rendi conto, in definitiva, quanto possa essere mortificante ed umiliante per un cittadino una siffatta situazione e, ti chiedi quale altro mezzo possa esistere, in uno Stato di Diritto, perché un cittadino possa essere ascoltato nel rispetto della sua dignità.
Per tutto questo e per quanto si è dovuto sottacere, abbiamo cercato una strada che non ci portasse direttamente dentro il famoso “buco nero”, con una speranza minima ma rispettosamente dignitosa.
Confidiamo, malgrado tutto, in una risposta!
E scusate il Disturbo!”