G.S.
Se nelle serate precedenti dell’avviato percorso di preghiera dedicato a San Giuseppe è stato messo al centro dell’attenzione l’impegno civile, ieri sera, martedì 23 agosto, presso la Chiesa del Rosario, nella prevista celebrazione delle ore 19:00, grazie agli Amici dell’ANFFAS, ci si è concentrati sul valore dell’Amore, con particolare riferimento alle attenzioni, alla cura ed alla considerazione nei confronti di coloro che mostrano delle fragilità tali da dover essere accompagnati nel loro cammino di vita. L’ANFFAS – l’Associazione Nazionale Famiglie di Persone con Disabilità Intellettiva e/o Relazionale – a Favara, infatti, risulta una delle più conosciute, apprezzate e quanto mai attive realtà associative cittadine.
Dopo la presentazione di don Giuseppe D’Oriente è stata Mariella Schifano, la coordinatrice della sede locale, ad illustrare la variegata molteplicità degli interventi, dei servizi e delle opportunità offerti alle persone che non hanno pieno possesso delle possibilità fisiche ed intellettive.
Il suo dettagliato intervento ha letteralmente catturato l’attenzione dell’assemblea, suscitando un vortice di intense emozioni che già erano state accese, oltre che dai miti sorrisi delle sorelle e dei fratelli gravati dal peso di condizionanti disabilità, anche dalle premurose attenzioni dei loro accompagnatori.
Come sottolineato anche da don Giuseppe, nel corso della successiva omelia, in una società che impone modelli di estrema efficienza e di strabilianti performance, spesso vengono sottaciute non solo le esigenze, le aspettative e le speranze di particolari realtà solidali, ma anche la ricchezza di sentimenti, la calda umanità e gli straordinari risultati ottenuti nei percorsi di dare e avere che ne caratterizzano l’ordinaria loro quotidianità.
Solo famiglie forti ed estremamente coraggiose e determinate possono reggere il passo imposto dalle esigenze di chi dipende dal sostegno esterno, non solo per ricevere i servizi essenziali ma anche per esprimere i latenti talenti, le più diverse richieste e le emozioni interiori. Nel solco del virtuoso esempio di San Giuseppe, Protettore della Sacra Famiglia e Custode del Redentore, e tenendo bene a mente la lezione impartita da Associazioni come l’ANFFAS noi tutti dobbiamo sforzarci di concentrarci sulle cose essenziali della vita, evitando ogni genere di distrazione che ci allontanerebbe dalla nobile missione che siamo chiamati, invece, a svolgere per il primato dell’Amore, di quell’Amore smisurato che nostro Signore ha per ognuno di noi e attraverso il quale noi tutti possiamo, anzi, dobbiamo mantenere il mondo sempre in condizioni di armoniosa vivibilità e di facile ed inclusivo accesso, senza pregiudizi, preclusioni, né tantomeno barriere fisiche e/o psicologiche, omissioni, intolleranze e/o divisioni di qualsiasi genere. Solo aprendo il cuore alla Giustizia, alla Misericordia ed alla Verità, promuovendo il Bene in tutte le sue virtuose forme e ricordando che “Non c’è vita dove si ha la pretesa di appartenere solo a sé stessi e di vivere come isole: in questi atteggiamenti prevale la morte” ( Papa Francesco) potremo considerarci buoni cittadini ed autentici cristiani.
Stasera, mercoledì 24 agosto, ad offrire la loro testimonianza le Aree del Consiglio Pastorale Cittadino Sichem, Padre Pino Puglisi e Catechesi. Ore 19:00, Chiesa del Rosario, Piazza Cavour.