“Le operazioni di immissione in ruolo effettuate ad agosto hanno consentito l’assunzione di 50.415 docenti”: ad annunciarlo è stato oggi il ministero dell’Istruzione pubblicando delle anticipazioni sui “principali dati della scuola – avvio anno Scolastico 2022/2023”: considerando che il Mef aveva autorizzato in estate 94.130 immissioni in ruolo, ben 43.715 cattedre destinate alle stabilizzazioni dovranno essere dirottate sulle supplenze annuali portando il precariato tra i docenti a sfiorare quota 200 mila. Secondo il sindacato Anief non vi sono dubbi: la responsabilità di questo ennesimo flop sul reclutamento è tutta di chi governa la scuola con miopia e senza visione reale. Diventa inevitabile opporsi a questa mala-gestione partecipando al reclamo collettivo gratuito rivolto al Comitato europeo dei diritti sociali contro l’abuso infinito dei contratti a termine sottoscritto per chi opera nella scuola italiana.
“Questi numeri – commenta Marcello Pacifico, presidente nazionale Anief – ci dicono che anche il Governo dei migliori ha clamorosamente fallito sul precariato scolastico: pure quest’anno un posto da insegnante su due autorizzato dal Mef rimarrà purtroppo vacante, sebbene siano state attivate nell’ultimo periodo ben sette procedure concorsuali. Siamo rammaricati, perché è un copione già visto e che si poteva benissimo evitare andando ad assumere da Gps su cattedra comune e tutti i precari con 36 mesi di servizio svolto, con il doppio canale di reclutamento e anno di formazione con verifica finale qualora i neo assunti non fossero forniti di abilitazione. Lo abbiamo scritto anche nel Manifesto Anief sostenendo che ‘per quanto riguarda il Precariato viene richiesto il doppio canale di reclutamento per assumere giovani, idonei dei concorsi e precari’.
Secondo Pacifico quella del doppio canale rimane “l’unica soluzione da adottare, la stessa del resto che l’UE ha indicato da tempo ai Paesi membri. Solo che chi governa in Italia preferisce lasciare la scuola nello stallo e il personale supplente a vita, perché pure chi ha partecipato ai concorsi nel 90% dei casi è stato lasciato al palo. Noi, comunque, continuiamo per la nostra strada, che porterà alla lunga i precari in ruolo: in questi giorni abbiamo predisposto una nuova denuncia al Comitato europeo dei Diritti Sociali proprio per l’abuso reiterato di precariato in Italia”.
Per questi motivi, il sindacato Anief offre la possibilità ai precari della scuola di partecipare al reclamo collettivo gratuito al Comitato europeo dei diritti sociali contro l’abuso di contratti a termine dello Stato italiano.