Gaetano Scorsone
INSOLITI VOLTEGGI SUL CUPOLONE DELLA CHIESA MADRE.
Chissà quante volte vi sarà capitato di transitare da Piazza Vespri o di passeggiare in Piazza Cavour, magari parlando del più o del meno con degli amici al vostro fianco, mentre il traffico veicolare, con la sua dinamicità e la sua rumorosità, al tempo stesso distraeva la vostra attenzione e copriva altri suoni e/o rumori, compresi quelli che vi avrebbero portato a guardare in alto nell’azzurro del cielo.
In queste condizioni è davvero difficile accorgersi di ciò che periodicamente si verifica attorno al nostro cupolone. In fasce orarie particolari, però, quando Favara sta per svegliarsi ed il traffico è ancora diluito può capitare di sentire, sempre nelle vicinanze della Chiesa Madre, dei versi che poco o nulla hanno a che vedere con il classico cinguettio dei passerotti o con il tubare dei colombi.
A seconda dei “visitatori alati” di turno possiamo udire ora un suono stridulo e lamentoso, ora un verso acuto e ripetuto, ora un gracchìo chiassoso. Chi saranno mai questi ospiti misteriosi che hanno preso l’abitudine di volteggiare attorno al nostro familiare cupolone con un elegante volo che, assieme ad altre loro caratteristiche, li rende dei formidabili predatori, degli astuti razziatori e degli intelligentissimi approfittatori? Ebbene, se non fosse stato per l’osservazione diretta e per le foto che ho avuto modo di scattare durante le loro battute di caccia, i loro appostamenti e le loro perlustrazioni finalizzate alla predazione dei nidi dei colombi, francamente anch’io avrei avuto qualche perplessità a credere nella loro presenza in città.
Signore e Signori vi presento degli efficientissimi predatori all’opera per soddisfare le proprie esigenze alimentari e, così facendo, per esercitare un controllo naturale sulla popolazione dei colombi che altrimenti dilagherebbe oltremisura: il gabbiano, il falco pellegrino e il corvo. Premetto che non sono un ornitologo ma credo di non sbagliarmi attribuendo loro la riferita identità di specie.
Comunque, per una più accurata classificazione dei primi due, chi ha maggiori e più qualificate conoscenze potrà utilizzare le foto allegate per confermarne o correggerne l’identità, per i corvi, invece, non sono riuscito ancora a ritrarli in azione. Quindi, quando vi troverete nelle vicinanze della nostra Chiesa Madre alzate lo sguardo verso il maestoso campanile . . . potrebbe essere la giornata giusta per degli avvistamenti che vi confermeranno come in Natura nulla avvenga per caso, compresa la variazione di estensione dell’areale di distribuzione delle specie animali e delle loro zone di alimentazione, soprattutto sino a quando gli appartenenti ad una ben precisa derivazione tassonomica della specie Homo sapiens – mi riferisco agli Homo sapiens sporcaccionis – continueranno imperterriti a devastare l’ambiente con il loro selvaggio abbandono dei rifiuti solidi urbani, meglio conosciuti come pattume, e a non allinearsi a quelle fondamentali regole di civiltà poste a salvaguardia dell’Ambiente inteso come Casa Comune di tutti e di ciascuno.