Titano Coordinamento Gaetano Milioto
“E’ di questi giorni una lettera dell’avv. Rosato, presidente del CDA della fallita Girgenti Acque SPA e “amministratore unico” della Voltano SPA, inviata ai giudici fallimentari, e una risposta a mezzo stampa dell’ATI nella persona del Presidente Mimmo Gueli, Sindaco di Santa Elisabetta.
Se da un lato le pretese di Rosato nel quantificare il c.d. “valore di subentro” appaiono particolarmente minacciose per l’attuale Gestore pubblico (la richiesta è 12 milioni di euro ad AICA, più 47 milioni di euro all’ATI), la risposta del Presidente Gueli appare tanto inadeguata quanto allarmante per la sua debolezza.
Gueli, apprendiamo dalla sua nota di stampa, dice: “…possiamo rassicurare tutti sul fatto che non è questo l’importo che effettivamente dovrà essere corrisposto…”. Questa affermazione non ci rassicura affatto per due motivi: 1) afferma che il Gestore è tenuto a corrispondere una somma alla ex Girgenti Acque SPA. 2) Che però tale somma non è quella richiesta dal Rosato, ma va ricalcolata.
Nella relazione scritta dal presidente del CDA di AICA sui rapporti con la curatela fallimentare abbiamo letto che l’ATI, alla diffida del 29 luglio 2022 nella quale la curatela pretende 39.828.929,20 €, ha risposte PICCHE e lo ha fatto più volte. O perlomeno questo ci è sembrato di capire dal momento che questi scambi non sono resi pubblici.
La risposta di Gueli sulla stampa ci fa ripiombare in quello stato di apprensione per il Gestore pubblico dato dall’assenza di un adeguato “sistema di difesa” istituzionale che ci consenta di parare i colpi del vorace ex gestore, al quale nonostante sia EX E FALLITO, viene consentito ancora di far danni. Come, per esempio, viene consentito alla Voltano SPA, ennesimo gestore ILLEGITTIMO di cui proprio Rosato è “amministratore unico”, tenuto in vita per grave omissione di ATI che dovrebbe invece intimarne PER LEGGE la dismissione a beneficio di AICA.
Alle pretese di Rosato, in punta di diritto, andrebbe risposto con veemenza che l’ATI ha risolto il contratto con l’EX gestore per gravi inedempienze di quest’ultimo! E che la vicenda del fallimento della Girgenti Acque fin dalla nomina dei curatori fallimentari DOVEVA ESSERE CONDOTTA SUBORDINANDO L’INTERESSE DEI CREDITORI A RICEVERE I RIMBORSI ALLA SALVAGUARDIA DEL SERVIZIO PUBBLICO ESSENZIALE E NON VICEVERSA! Ma andava fatto notare prima che la vicenda prendesse la piega che ha poi preso.
Il “problema” del valore di subentro non è nuovo, tanto è vero che per mettere al riparo l’ATI da possibili appettiti del gestore, GIA’ NEL 2017, le associazioni che poi sarebbero confluite nel coordinamento Titano, DIFFIDARONO L’ATI AD EFFETTUARE I DOVUTI CONTROLLI “…incaricando un tecnico di comprovata esperienza e capacità al quale affidare il compito di effettuare delle audit in ogni depuratore, in particolare quelli sottoposti a sequestro giudiziario, per redigere delle relazioni che facciano emergere se vi sono gravi e ripetute inadempienze da parte del Gestore Unico. Nelle More di tale azione si chiede, considerato il potere in autotutela di Codesta Assemblea, l’immediata sospensione del Canone di depurazione.”
Nei confronti dell’ex gestore le pretese dovrebbe averle l’ATI e risarcire i cittadini per i rischi sanitari ai quali la Girgenti Acque li ha esposti per non aver effettuato la depurazione, che portò al sequestro di 13 depuratori dell’Ambito e alle infrazioni milionarie comminateci dall’Unione Europea, per gli INCALCOLABILI danni ambientali provocati (suolo, acque, mare, corsi d’acqua, dighe). I cittadini hanno il diritto di essere difesi e risarciti per quei canoni di depurazione pagati in assenza di corretta depurazione, per le migliaia di tonnellate di fanghi da depurazione non estratte e per le poche estratte, ma non correttamente conferite, per tutti gli investimenti non effettuati, per le reti idriche mai rinnovate e per tutta l’acqua perduta per le strade in undici anni di incuria e mai rimborsati, nella sostanziale connivenza di un sistema istituzionale sfociato nel ben noto processo “Waterloo”.
Invece che rassicurare su calcoli da rifare andrebbe calcolato L’AMMONTARE DEI DANNI CHE LA GIRGENTI ACQUE SPA DOVREBBE CORRISPONDERE ALLA COLLETTIVITA’ A TITOLO RISARCITORIO insieme a tutti coloro (istituzioni comprese) che in undici anni di gestione glielo hanno consentito e ancora glielo consentono”.