Intervista al ballerino favarese di fama internazionale Calogero Failla: “Nella vita bisogna rischiare, cadere e rialzarsi, tentare e ritentare ed ogni volta che fallisci allora é li che ti avvicini all’obbiettivo, al tuo destino.”
Calogero, ancora giovanissimo, hai compiuto una scelta difficile e che potremmo definire “inusuale” per un ragazzo, come hai capito che era quella giusta?
Ciò che mi ha spinto a danzare è, probabilmente, ciò che mi spinge tutt’oggi, ovvero quello di creare un mondo tutto mio, senza barriere, di avere un’identità che possa permettermi di essere ciò che sono e ciò che voglio.
La danza é di tutti, ma non per tutti così come ogni forma d’arte… danzare é un processo senza fine, devi continuare ad imparare, ad avere cura del tuo corpo, della tua salute mentale; troppi compromessi per una carriera cosi breve del resto… ma se ti piace, perché no?
Cosa occorre per emergere nel mondo della danza?
Spesso mi ripeto che ci vuole stomaco e determinazione per andare avanti perché in fin dei conti ogni artista vuole emergere, ogni singolo individuo vuole il suo momento di gloria ma… non é tutto oro quello che luccica nel nostro mondo.
Un mio maestro diceva sempre: prima o poi la danza ti lascia e la vita ti resta.
Tuttavia gli anni sono passati e, di certo, essere lontano da casa ha rafforzato ogni parte di me rendendomi più concreto verso i vari aspetti quotidiani ed artistici.
Cosa puoi dirci degli esordi, dove ti sei formato?
Ricordo ancora la prima annata che ho lasciato casa, siamo partiti tutti in treno, direzione Milano. É cosi che cominciò tutto, Milano é stato uno dei miei primi amori che non dimenticherò mai, ho studiato per quattro anni ed ho finito i miei studi a Marsiglia all’Ecole Superiore de Danse. Un danzatore acquisisce la tecnica a scuola, ma la raffina lavorando in compagnia, lavorando con artisti, spingendosi al di là dei propri limiti, uscendo fuori dalla propria area di comfort.
Era appunto questo che desideravo e ciò di cui avevo bisogno (ed é anche una cosa che faccio tutt’oggi), ho iniziato a lavorare all’Opera di Roma sotto la direzione di uno dei maestri della danza più espressivi, più umani, Micha Van Hoecke ahimè scomparso nel 2021.
Erano anni in cui mi formavo, ma non mi fermavo perché sono sempre stato una mina vagante, ho sempre ascoltato il mio cuore, il mio istinto ed il mio istinto mi diceva che avevo bisogno di vedere altro… altre dinamiche, altre dimensioni, altri posti.
Ho fatto l’audizione per il Singapore Ballett, é stato come ricominciare tutto da capo… imparare una nuova lingua, farsi capire e… ovviamente svolgere ciò che per cui ero andato li. Singapore é stata una delle esperienze più stimolanti perché il repertorio era vasto, Balanchine, Val Caniparoli, Edwaard Liang, Nils Christe, Bournonville, ecc … due anni dopo un altro treno per una direzione diversa che mi ha portato al Ballet de Nice con Eric Vu An , poi Dusseldorf e adesso all’Opera di Vienna sotto la direzione del coreografo e direttore artistico Martin Schlapfer.
A proposito di Vienna, cosa puoi dirci del Concerto di Capodanno?
A Vienna, oltre alla stagione ballettistica si registra anche il Concerto di Capodanno in cui ho avuto il piacere di essere presente già nel 2022 e lo sarò ancora una volta il 1° Gennaio 2023 su rai uno con coreografie di Ashely Page.
Senti di dover ringraziare qualcuno?
Sicuramente un grazie enorme va ad i miei genitori perché senza di loro non sarei la persona che sono diventato; grazie per averci creduto insieme a me.
Quale messaggio ti senti di poter dare, in generale, a chi vuole raggiungere un obiettivo che sembra inafferrabile?
Nella vita bisogna rischiare, cadere e rialzarsi, tentare e ritentare ed ogni volta che fallisci allora é li che ti avvicini all’obbiettivo, al tuo destino.
La notte di Capodanno 2023 avremo, dunque, la possibilità di apprezzare la performance artistica di altissimo livello di Calogero Failla, uno di quei frutti speciali della nostra terra che ci rende orgogliosi di essere favaresi.
A Calogero Failla i complimenti di SiciliaOnPress e l’augurio di raggiungere tutti i suoi più ambiziosi progetti