Riceviamo e pubblichiamo il comunicato politico della maggioranza consiliare di Favara.
“I consiglieri comunali del gruppo politico Favara per i Beni Comuni Pasquale Cucchiara e Angelo Airò Farulla e del partito democratico Salvatore Bellavia esprimono profondo rammarico per la totale improduttività dell’assise cittadina.
In poche parole, un consigliere comunale ha parlato, a nome di un gruppo imprecisato di colleghi, chiedendo, all’amministrazione di essere chiamati in causa nelle scelte strategiche che competono a chi amministra. In caso contrario, ha chiarito che in futuro potrebbe non essere garantito il numero legale. Sia noi che il sindaco Antonio Palumbo, abbiamo fatto notare che l’opposizione è di fatto maggioranza e che non garantendo il numero legale, da qui in avanti, non potremmo svolgere altre sessioni consiliari. Il sindaco ha anche spiegato, per l’ennesima volta, che alla Giunta spettano i poteri di amministrazione e che al Consiglio comunale competono gli atti fondamentali di indirizzo, programmazione e pianificazione, di controllo e di verifica.
A questo punto della storia, l’opposizione che ama definirsi “costruttiva” è passata dalle parole ai fatti facendo venire meno il numero legale anche dopo che la seduta è stata rinviata di un ora.
Come se non bastasse, ieri sera la politica ha addebitato a carico dei favaresi i gettoni di presenza dei consiglieri presenti, il lavoro straordinario dello staff che collabora con il segretario comunale e utenze varie per approvare solo ed esclusivamente “i verbali delle sedute precedenti”. Troppo poco sia dal punto di vista etico sia politico.
È singolare come gruppi politici di espressione moderata si prestino a far saltare un consiglio comunale dove si dovevano votare misure di straordinaria importanza per la nostra città come le variazioni di bilancio relative ai progetti finanziati nell’ambito del PNRR relativi ai servizi e cittadinanza digitale “App IO comuni” e la “piattaforma pagopà”, il progetto relativo all’abilitazione “al cloud per le PA locali comuni” e la presa d’atto del contributo straordinario ai comuni per garantire la continuità dei servizi erogati in relazione alla spesa per utenza di energia elettrica.
Esortiamo il sindaco a non cedere alle non tanto velate minacce politiche e di andare avanti, con rinnovata forza, nell’esclusivo interesse della collettività. Dal nostro canto, continueremo a cercare convergenze politiche con i vari gruppi consiliari incentrate sulle attribuzioni e sui diritti che attengono al consiglio comunale come stabilito dagli articoli 42 e 43 del decreto legislativo 18 agosto 2000, n. 267 “Testo unico delle leggi sull’ordinamento degli enti locali a norma dell’articolo 31 della legge 3 agosto 1999, n. 265”. Per essere estremamente chiari: che ognuno espleti il proprio ruolo!