Domani mattina, alle 9:30 sul sagrato di San Pietro, saranno celebrati i funerali di Papa emerito Benedetto XVI e sarà Papa Francesco a presiedere la cerimonia: un evento raro, sicuramente, ma non inedito.
Andrea Tornielli di Vatican news, infatti, ricorda il precedente, avvenuto nel 1802, quando le esequie di Pio VI, morto in esilio a Valence tre anni prima, prigioniero di Napoleone, furono celebrate dal suo successore, Pio VII, nella basilica di San Pietro.
Pio Vi, al secolo Giannangelo Braschi, nato a Cesena nel 1717 ed eletto pontefice nel 1775, morì in esilio in Francia, prigioniero di Napoleone. Le esequie si svolsero a Valence, subito dopo la morte, mentre i “novendiali” , ovvero i nove giorni di messe di suffragio prima dell’inizio delle votazioni in conclave, si tennero a Venezia.
Una volta eletto nel marzo del 1800, Pio VII volle che le spoglie del predecessore fossero portate a Roma e, quindi, furono riesumate e viaggiarono prima da Valence a Marsiglia e, poi, via nave, arrivarono a Genova.
Giunta in Italia, la salma di Pio VI iniziò un pellegrinaggio trionfale, con solenni esequie celebrate a ogni tappa prima di arrivare a Roma, Il 17 febbraio 1802, ove vi fu “il magnifico ingresso trionfale a Roma”: i cardinali attesero le spoglie del Papa esiliato a Ponte Milvio.
La solenne cerimonia funebre venne celebrata in San Pietro in presenza di Papa Pio VII, ma la vicenda non si chiuse perché il cuore e i “precordi” (ovvero gli organi e quelle formazioni anatomiche della cavità toracica che circondano il cuore, ritenuti sede degli affetti, dei sentimenti, della sensibilità) di Pio VI , su richiesta del governo di Parigi, furono ricondotti a Valence, nel 1802.
Nel 1811 il cuore di Papa Pio VI trovò finalmente pace: fu nuovamente riportato a Roma.