“La regione siciliana taglia le prestazioni sanitarie ai pazienti”- è questo l’incipit del comunicato stampa a firma del segretario regionale AMSA (Ambulatori Medici Specialistici Associati) FKT, Lillo Montaperto.
Il taglio delle prestazioni sanitarie ai pazienti, in verità, è l’effetto che avranno gli abbattimenti del budget assegnato alle strutture sanitarie convenzionate esterne insistenti sul territorio regionale.
“Viene meno lo stato del diritto alla salute dei cittadini, diritto tutelato dall’art 32 della Costituzione- ricorda il segretario regionale Amsa- indispensabile per la tutela della dignità dell’uomo”.
“La Regione Siciliana- afferma Montaperto- ancora una volta colpisce le fasce bisognose di prestazioni sanitarie finalizzate al miglioramento della qualità della vita, attuando tagli scellerati e privi di ogni criterio logico finalizzato semplicemente trattando la prestazione sanitaria in maniera ragioneristica e non secondo scienza e coscienza.
Pertanto – continua- le STRUTTURE SANITARIE ACCREDITATE CON IL SISTEMA SANITARIO NAZIONALE da giorno 21 di codesto mese sospenderanno l’erogazione di prestazioni sanitaria di tutte le branche specialistiche creando una vacatio e una discontinuità terapeutica nei confronti dei signori pazienti bisognevoli di cure che di certo non gioverà allo stato di salute degli stessi.
Occorre precisare- aggiunge il segretario regionale-che tutte le strutture sanitarie accreditate e riconosciute da tutte le norme nazionali e regionali come sistema integrato ed insostituibile pubblico o privato il per come sancito dalla Legge Nazionale 502/92 e dalla Legge nazionale 229/99 erogano in maniera certificata dallo stesso assessorato alla salute regionale, in media il 75% delle prestazioni specialistiche Sanitarie in maniera capillare ed uniforme su tutto il territorio Regionale con un abbattimento dei costi rispetto al Pubblico di almeno il 35% in meno.
Si tiene a precisare che dal 2020 ad oggi hanno vissuto e lavorato in vacatio contrattuale senza esimersi dal prestare il servizio a tutta la collettività nonostante il periodo pandemico di grande pericolosità collettiva a differenza del pubblico che chiudeva i reparti e tutti i servizi per organizzare in maniera tempestiva reparti covid finalizzati non a tutelare la salute bensì ad una corsa più di copertura amministrativo burocratica che a garanzia dei veri soggetti bisognevoli.
Dopo 3 anni sono stati emanati degli atti decretizi del tutto astrusi e privi di logiche non dico dì premialità, bensì con criteri matematici ed alfa numerici che portano a tagliare i budget alle strutture, budget che sono finalizzati al mantenimento della rete sanitaria specialistica sul territorio.
I calcoli adottati dall’assessorato alla salute della Regione Sicilia- conclude Lillo Montaperto- non sono dotati di criteri per come sarebbe opportuno sviluppare […]”