Vincenzo Cavaleri
Sono state presentate quasi 800mila domande di sanatoria edilizia, in Sicilia, durante il periodo d’indulgenza (1985-2003) in cui il condono edilizio è stato legiferato per ben 3 volte: la prima volta con la legge 47/1985; la seconda, con la legge 724/1995; la terza ed ultima volta, con la legge 326/2003.
Il grosso delle domande risale al 1985 (circa 510mila), mentre nel 1995 ci sono state quasi 180mila domande e nel 2003 più di 100mila. Quelle oggi evase sono in numero risibile, se consideriamo che circa 700mila pratiche giacciono ancora negli uffici dei Comuni siciliani.
Ad Agrigento ne sono state presentate circa 13mila; e quasi 7.000 di esse sono state evase, quando la responsabilità dell’ufficio comunale per la sanatoria edilizia era in capo all’architetto Rosario Serravillo, funzionario tecnico andato in pensione il primo di ottobre del 2019.
Poi, oltre al collocamento a riposo dello storico funzionario comunale addetto alle sanatorie edilizie straordinarie, c’è stato il covid e le pratiche di tutti gli uffici hanno subìto un rallentamento nel loro espletamento.
L’architetto Serravillo, da parte sua, ha approfittato del collocamento a riposo per andare a fare volontariato: nell’hub vaccinale del Palacongressi di Villaggio Mosè; per dare una mano nelle attività di dislocazione logistica di persone e cose e in quelle di protezione civile durante le file per la vaccinazione anti-covid.
Intanto, il sindaco di Agrigento, Franco Miccichè, ha una buona idea: quella di fare un progetto finalizzato al potenziamento dell’attività istruttoria connessa al rilascio delle concessioni edilizie in sanatoria ai sensi delle famose leggi 47/85 – 724/94 – 326/03 che, però, stavolta viene aperto pure alla partecipazione dei liberi professionisti esterni.
In questo modo, al conseguimento dell’obiettivo del progetto (quello di evadere il maggior numero possibile di pratiche di sanatoria) concorrono non soltanto i dipendenti comunali ma anche i professionisti esterni.
Il risultato è pressoché quello sperato, nonostante la pandemia che ha imperversato negli anni passati e che ha spesso rallentato il lavoro nelle pubbliche amministrazioni.
Adesso, un’altra buona idea: l’architetto Rosario Serravillo, già dipendente comunale, oggi in quiescenza, viene reclutato nuovamente: stavolta come collaboratore esterno per le attività tecnico-amministrative finalizzate al rilascio delle concessioni edilizie in sanatoria straordinaria.
In altri termini, il dipendente in quiescenza, già a capo dell’ufficio condono edilizio, ritorna col solo compito di supportarlo (l’ufficio). E ritorna a titolo gratuito: senza prendere un euro. Proprio come faceva ai tempi della pandemia, quando lavorava gratis, a titolo di volontariato, nelle operazioni di protezione civile presso l’hub vaccinale.
Che sia questo il nuovo asso nella manica dell’Amministrazione Comunale per evadere o comunque accelerare ulteriormente l’evasione delle pratiche di sanatoria edilizia rimaste?