Tra i punti nell’ordine del giorno della prossima seduta del civico consesso c’è la proposta di Deliberazione Consiliare: “Determinazione tariffe TARI anno 2023”.
Dovranno votare un aumento della tassa di 140mila euro l’anno.
Ora senza tralasciare nulla è bene ricordare che l’anno scorso il consiglio comunale approvò il PEF, che prevedeva l’adeguamento di circa 140 mila euro. Adesso le nuove tariffe ne sono la conseguenza.
Detto questo andiamo alle grandi responsabilità della politica sul nuovo carico ai contribuenti favaresi, che poteva essere evitato e assorbito da alcuni interventi e provvedimenti.
I politici che avevano promesso in campagna elettorale che mai avrebbero aumento le tasse, potevano e dovevano trovare la soluzione buona per ridurre le enormi quantità di rifiuto indifferenziato conferito in discarica.
E politico è il problema di un 40 per cento della platea contribuenti che paga, mentre il 60 per cento ne fa benissimo a meno.
La politica doveva interrogarsi sui motivi del non idoneo controllo da parte del gestore del servizio sulla qualità dei rifiuti conferiti dell’utenza, così come previsto dal contratto d’appalto. Doveva la politica trovare la soluzione ai ritardati pagamenti al gestore del servizio e alle discariche. Ritardi che producono interessi moratori a carico dei contribuenti favaresi; solo recentemente l’amministrazione comunale ha dovuto sborsare 140mila euro per interessi. La politica doveva ragionare sul fatto che da oltre un anno si aspetta l’installazione delle foto trappole e della videosorveglianza.
Ed, invece, non è stato fatto nulla. Nulla di nulla per evitare o arginare, dall’anno scorso ad oggi, i costi del servizio, cosicché giorno 2 maggio caricheranno il fardello ai cittadini.
Ovviamente tra i consiglieri c’è chi ha già fatto sapere, anche attraverso i recenti manifesti vandalizzati, che non voterà la proposta dell’amministrazione comunale o che l’avrebbero votata solo a condizione di un preciso impegno del sindaco a tagliare, in breve tempo, il costo del servizio d’igiene ambientale e ridurre il carico fiscale ai contribuenti. Ad ogni modo, il 2 di maggio è dietro l’angolo e conosceremo molto presto le scelte di ogni singolo consigliere sul particolare punto all’ordine del giorno.