Deve passare come fatale e inevitabile un fatto, che affrontato nei tempi giusti e tra questi giugno dell’anno scorso quando il Consiglio comunale approvò il Pef senza l’attuale dibattito e confronto, allora, ripeto, e non oggi si potevano avere risultati diversi. Ormai il tesoro di santa Rosalia è stato rubato ed inutile mettere i cancelli.
Oggi bisogna cambiare atteggiamento e pensare al futuro quando l’aumento della Tari previsto di 140mila euro, con molte probabilità potrebbe non essere l’ultimo, considerato che il servizio ecologico è a totale carico dell’utente/contribuente; ragione per la quale ogni spesa in più ricade nella tassa sui rifiuti. Del resto, il PEF viene aggiornato con cadenza biennale, ma, in base alla delibera ARERA 363/2021, c’è la possibilità di una revisione infra periodo al verificarsi di circostanze straordinarie e tali da pregiudicare gli obiettivi indicati nel PEF medesimo.
Le “circostanze straordinarie” richiamate da ARERA sono certamente rappresentabili e giustificabili dai Comuni che si trovano a dover far fronte ai maggiori costi richiesti dai gestori derivanti dall’aumento dei costi delle materie prime e dell’approvvigionamento di energia elettrica e dei carburanti, solo per citare due esempi.
Per questi motivi prima del furto a santa Rosalia la politica doveva almeno tentare di tagliare i costi del servizio e migliorare la quantità di rifiuto differenziato. Doveva, la politica, portare Favara verso una città virtuosa per accedere anche agli incendivi regionali previsti per i centri che differenziano e non inquinano l’ambiente.
L’amministrazione Palumbo ha fatto poco e il poco va a totale merito, innanzitutto, dell’assessore Lillo Attardo che quotidianamente segue i lavori delle ditte che gestiscono il servizio e, anche, dell’assessore Pierre Vaccaro che ha incrementato gli incassi della Tari, raddoppiandoli rispetto al passato.
Adesso rimane solo da sottolineare che se il Comune non migliora la qualità del servizio rifiuti e non prevede ampliamenti al perimetro gestionale, le entrate TARI non possono essere incrementate, eccetto che per il solo valore corrispondente alla differenza tra il tasso di inflazione programmata e il miglioramento della produttività.
Non solo. L’art. 1 comma 4 delle determina Arera n. 2/2021 dispone che dal totale dei costi del PEF sono sottratte le seguenti entrate:
– il contributo del MIUR per le istituzioni scolastiche statali ;
-le entrate effettivamente conseguite a seguito dell’attività di recupero dell’evasione;
-le entrate derivanti da procedure sanzionatorie anche nei confronti della ditta concessionaria del servizio.
Ora, le Tariffe TARI 2023 tengono conto della riduzione delle componenti di cui art. 1 comma 4 determina ARERA 2/2021?
Inoltre, quali iniziative ha intrapreso il Comune di Favara per migliorare la differenziata, riducendo la quantità di indifferenziato ed aumentando la quantità di differenziata?
Tutti sappiamo che il conferimento di carta, cartone, plastica, vetro, etc… giova alle casse comunali, in quanto questo materiale viene pagato dalle ditte che lo introitano.
Così come la diminuzione dell’indifferenziato fa diminuire sensibilmente i costi dello smaltimento in discarica che sono divenuti insostenibili.
L’unico aspetto positivo della triste vicenda è il recente dibattito in Consiglio comunale che ha acceso, finalmente, il faro dell’attenzione su tutta la problematica, alla quale vogliamo essere certi che il sindaco Palumbo troverà le migliori, seppure tardive, soluzioni.