Gran bel dibattito ieri sera nel consiglio comunale di Favara, dove si è consumato un confronto costruttivo con l’amministrazione comunale.
I consiglieri del centrodestra che rappresentano la schiacciante maggioranza numerica nell’aula Falcone Borsellino hanno attraverso gli interessanti interventi di Carmen Virone, Alessandro Pitruzzella, Miriam Indelicato e Giuseppe Lentini inviato al sindaco Palumbo un chiaro invito a cercare di ridurre i costi del servizio ecologico e di raggiungere il 65% di differenziata. Attualmente la percentuale raggiunta è del 45 per cento nel 2022, mentre era del 42% nel 2021.
Hanno anche sottolineato l’attuale insostenibilità dei costi a carico dei contribuenti favaresi.
La soluzione individuata dal centrodestra è, dicevamo, in ciò che è possibile tagliare nei costi e di puntare nell’aumento della differenziata.
Il sindaco Palumbo, l’assessore Pierre Vaccaro e il suo collega Lillo Attardo hanno, dal canto loro, dimostrato che l’amministrazione comunale ha aumentato, con grandi difficoltà, la differenziata e, nello stesso tempo, ha migliorato gli introiti della Tari.
Sull’aumento della Tari, sindaco e assessori hanno ribadito, così come nella precedente seduta, che si tratta di un fatto tecnico contenuto dal Pef.
Il fatto più rilevante è quello politico ed è di un Consiglio comunale che è riuscito sdoganarsi e ad espletare il proprio ruolo istituzionale.
E nel loro ruolo, nelle ultime sedute consiliari, hanno rappresentato il malessere della città ed hanno votato così come Favara si aspettava che votassero la proposta dell’amministrazione comunale di adeguamento in aumento di 140mila euro per la Tari.
Sanno che alla fine dovranno soccombere, ma intanto hanno utilizzato l’occasione per dare un forte scossone sul gravissimo problema dei rifiuti. Dovrebbe questo confronto durare mesi ed anni fino alla soluzione.
In democrazia, gli eletti devono rappresentare le attese dei cittadini e non c’è spazio al “io sono io e voi non siete un …”
Nelle ultime sedute del Consiglio comunale, i consiglieri hanno dato voce ai cittadini e al malessere della città e hanno fatto bene. Doveva essere fatto prima, già l’indomani dell’insediamento, adesso è tardi per evitare l’aumento della Tari, ma non lo è per dare una forte accelerazione nell’arrivare prima possibile alle soluzioni.
L’esempio ce l’offre lo stesso assessore all’ecologia, Lillo Attardo, che si è subito rimboccato le maniche, ovviamente una rondine non fa la primavera.