“Vorrei, senza polemica, analizzare i fatti di quanto avvenuto in queste settimane nel dibattito sull’adeguamento Tari 2023.
I consiglieri comunali che hanno votato no:
Avevano detto che Favara produceva il doppio dei rifiuti di Agrigento, e abbiamo provato che era FALSO.
Avevano detto che a Favara la raccolta differenziata fosse in calo, e abbiamo dimostrato che era FALSO.
Avevano detto che l’adeguamento della Tari si poteva evitare, e abbiamo dimostra che era FALSO.
Avevano detto che non abbiamo contrastato evasori e morosi, e abbiamo dimostrato che era FALSO”. A parlare è il sindaco di Favara.
Ovviamente il “tutto falso” non giustifica per niente il 45% della raccolta indifferenziata a Favara. Per i favaresi questi ragionamenti, da qualsiasi parte arrivino, sono poco interessati, quando desiderano capire quali azioni saranno intraprese per raggiungere il minimo previsto di raccolta indifferenziata che è del 65%. Il fatto è uno ed uno solo: il servizio ha un costo elevato in riferimento alla sua scadente qualità e in rapporto al reddito dei cittadini di Favara. E a pensare a ridurne i costi bisognava iniziare già da tempo. Ed invece se ne parla adesso solo perché il nodo è arrivato al pettine. Sono tante le giustificazione sui ritardi della politica e tutte valide. Non sono valide, purtroppo, le ragioni di chi, contribuente, non può pagare.
“Adesso – continua Palumbo – pur sapendo perfettamente che la proposta di adeguamento sta per tornare in Consiglio comunale perché ripresentata identica dalla dirigente ( trattandosi appunto un atto tecnico) stanno chiaramente cambiando argomento, riproponendo in una nota alcune delle argomentazioni che avevamo già smentito in Consiglio comunale. Ne prendiamo atto”.
“Così come non possiamo non evidenziare come si dica, ancora una volta, che dobbiamo cercare “collaborazione con le forze politiche”: le sedi deputate sono il Consiglio comunale e le commissioni: lì avevano modo di sapere quanto necessario e avviare un vero confronto sul merito. Hanno scelto una strada diversa, purtroppo”.
“Ci sono certamente – dice il sindaco – ancora tante cose che si possono fare per migliorare la situazione ambientale di Favara e soprattutto la tassazione sui rifiuti, e lo stiamo facendo affrontando le difficoltà in modo trasparente, informando il popolo senza cercare nè scuse nè soluzioni miracolistiche. In tal senso la collaborazione DISINTERESSATA di ciascuno è bene accetta”. Finalmente arrivano parole e ragionamenti accettabili, attesi e graditi da tutti ed tra questi anche e soprattutto di gente non interessata al braccio di ferro della politica, dei veleni e degli insulti”.
“Sappiano i cittadini – continua il sindaco – che questo ennesimo rinvio, che ha solo lo scopo di lanciare un “messaggio politico” avrà conseguenze sui servizi e sul decoro cittadino”.
“Ma non solo: dato che l’adeguamento non è eliminabile, le somme mancanti le dovrà comunque mettere il Comune, e quindi i cittadini: solo che invece che pagare circa 8 euro in più a famiglia si troveranno privati di qualche servizio. E sarà così anche il prossimo anno perché, come abbiamo spiegato, il Pef ha già imposto l’adeguamento anche per il 2024. Quindi tra sette mesi dovremo ricominciare da capo questo inutile teatrino delle dichiarazioni, delle polemiche e degli scontri. Prendiamone atto.
Questi sono fatti, come siamo pronti a dimostrare e come dimostreremo. E loro, ovviamente, cambieranno ancora una volta argomento”.
“Siamo pronti – conclude Antonio Palumbo- a lavorare insieme, ognuno nel suo ruolo, ma bisogna sgomberare il campo da tutto quello che è solo propaganda politica a basso costo”.