C’è un disegno di legge sulla stabilizzazione degli assistenti all’autonomia e alla comunicazione (AsACom) -presentato al Parlamento dalla senatrice siciliana di FdI Ella Bucalo, quale prima firmataria- il cui relatore di maggioranza è un altro senatore di FdI, Raul Russo.
Su questo disegno di legge è stata organizzata un’interessante tavola rotonda (nella sala -convegni di un importante albergo etneo) alla quale sono intervenuti: Maurizio Benincasa, portavoce nazionale del M.I.S.A.A.C. (Movimento per l’Internalizzazione e la Stabilizzazione degli Assistenti all’Autonomia e alla Comunicazione); Marco Sciuto, componente del direttivo dell’ associazione AS.A.COM.(Assistenti all’Autonomia e alla Comunicazione); Barbara Mirabella, responsabile del dipartimento scuola del CO.D.A.CONS. (Coordinamento delle Associazioni per la Difesa dell’Ambiente e la tutela dei diritti di utenti e Consumatori), oltre che gli stessi senatori Bucalo e Russo.
La tavola rotonda è stata coordinata, con piglio sapiente e garbato, dall’agrigentina Paola Antinoro, avvocato e responsabile del dipartimento regionale professioni di FdI, di fronte ad un pubblico folto, attento ed interessato.
Invero, il disegno di legge (registrato al n.236 dell’anno 2022 presso il Senato della Repubblica) mira pure -oltre che alla stabilizzazione a determinate condizioni- all’ internalizzazione della figura degli AsACom presso il MIUR, così come avvenuto per gli insegnanti di sostegno, affinché il loro lavoro venga riconosciuto e affinché queste professionalità possano avere un futuro certo all’interno della scuola.
Ma l’aspetto più importante del DdL è quello della stabilizzazione di queste figure -ormai indispensabili per la gestione degli alunni disabili- che finiscono di lavorare con lo spirare dell’anno scolastico e devono poi sperare di poter riprendere il loro lavoro con il prossimo nuovo anno scolastico.
“Siamo usati e sfruttati alla stregua di insegnanti di sostegno e pagati come donne delle pulizie” -afferma Loredana Lodato, assistente all’autonomia e alla comunicazione, che arriva al convegno da Canicattì e auspica “che il disegno di legge possa presto diventare legge per dare dignità ad un’intera nuova categoria di lavoratrici e di lavoratori professionali”.