Totò Arancio
”L’Istituto Compresivo “Gaetano Guarino” , diretto da Gabriella Bruccoleri, si classifica terzo, su ben 350 scuole partecipanti, al concorso nazionale “Adotta un Giusto”.
Grande successo per l’Istituto Compresivo “Gaetano Guarino” di Favara, diretto da Gabriella Bruccoleri, al concorso nazionale “Adotta un Giusto”: gli alunni della classe 1ª C, guidati dalla docente Manuela Cascino, si sono classicati al 3° posto su 350 scuole partecipante da tutta Italia.
Al concorso, indetto dell’Associazione “Giardino dei Giusti” di Milano con Unione Comunità Ebraiche Italiane e Comune di Milano, insieme al Ministero dell’istruzione, la scuola “Guarino” ha partecipato con un elaborato in video raccontando Vito Fiorino, uomo simbolo di generosità.
“Quest’anno i nostri piccoli studenti hanno conosciuto il Giardino di Giusti – ci dice la prof.ssa Manuela Cascino, insegnante referente – In particolar modo sono stati colpiti dalla storia di Vito Fiorino, un uomo che, rischiando la propria vita, ha salvato tanti uomini che stavano per morire in mare, durante uno dei tanti viaggi della speranza verso il nostro Paese. Un gesto di coraggio e generosità che in poche altre circostanze può essere raccontato. È fondamentale che, in particolar modo tra i giovani, la memoria delle tragedie che avvengono quotidianamente nel Mediterraneo venga perpetuata e, al contempo, siano instillati l’amore, l’altruismo e la solidarietà verso il prossimo”.
Nella motivazione si legge: “La vicenda di Vito Fiorino viene raccontata sotto forma di favola delicata e coinvolgente, utilizzando disegni, riprese di paesaggi naturali e immagini simboliche. Il video dimostra la partecipazione convinta e appassionata dell’intero gruppo di lavoro”.
La dirigente scolastica Gabriella Bruccoleri esprime gratitudine verso gli alunni dell’1ª C per il successo conseguito. “L’Obiettivo del concorso – afferma – è quello di promuovere negli studenti, attraverso il lavoro sui Giusti dell’Umanità, una cittadinanza attiva, intesa come presa di coscienza dei principi che guidano un comportamento solidale eticamente responsabile.
La memoria del bene consegnata al racconto delle azioni dei Giusti, ha un’importante funzione educativa perché sottrae all’oblio comportamenti che possono diventare esempi di “buone pratiche” anche nella vita quotidiana, non soltanto in situazione estreme”.