Un pubblico attento e interessato ha gremito la sala del MuDiA, in cui è stato presentato il libro ”Piersanti Mattarella, un politico cristiano”, uscito a fine anno 2022 per i tipi de “la Medusa Editrice”, scritto da Giovanni Tesè.
L’evento culturale -che si è rivelato anche politico e, per certi versi, religioso- è stato introdotto e coordinato con spontanea maestria dal direttore dei beni culturali dell’arcidiocesi Giuseppe Pontillo ed ha registrato i saluti iniziali di Domenica Brancato, direttore del MuDiA, di Enza Ierna, presidente della società Dante Alighieri di Agrigento e di Giuseppe Cumbo, vicario generale dell’arcidiocesi. Ha pure preso la parola, su espresso invito del coordinatore dell’evento, Margherita La Rocca Ruvolo, deputato all’ARS, presente fra il pubblico.
Indi è stata la volta dei relatori: il presidente dell’associazione ex parlamentari dell’ARS Rino La Placa (che fu segretario particolare del presidente della regione Piersanti Mattarella); il giornalista e scrittore Felice Cavallaro; lo stesso autore Giovanni Tesè .
I relatori si sono soffermati sulle domande poste dal coordinatore dell’evento Giuseppe Pontillo.
In particolare, Felice Cavallaro ha sottolineato uno spunto messo sul tavolo della discussione -durante i saluti introduttivi- dal vicario generale dell’arcidiocesi Giuseppe Cumbo.
Lo spunto riguarda la cristianità che si fa tutt’uno con l’azione in campo politico di Piersanti Mattarella, così come è poi avvenuto con l’operato professionale nel campo della giustizia di Rosario Livatino e con la vita parrocchiale vissuta nel suo quartiere da Pino Puglisi.
Ecco, Giovanni Tesè, a chiusura del suo libro, si chiede “se si possa stabilire un nesso tra il Beato Rosario Angelo Livatino, il Beato padre Pino Puglisi, Piersanti Mattarella e altri cristiani assassinati a motivo del loro impegno, per il bene comune, la carità, la fede, la giustizia e contro il male”.
Il nesso è stato colto in maniera agevole da Giuseppe Cumbo ed è stato approfondito da Felice Cavallaro e poi vagliato in ogni sua sfaccettatura dall’autore Giovanni Tesè, giungendo anche a ipotizzare un percorso di beatificazione anche per Piersanti Mattarella, seppur sia sempre apparso ostico accostare politici a tal percorso.
Lo stesso Rino La Placa dice: “non ho le competenze per poter dire se Piersanti Mattarella possa essere proclamato beato, ma sinceramente ci spero”.
Ecco: un aspetto davvero inedito e, allo stato, inesplorato, questo dell’accostamento di Piersanti Mattarellaad un percorso di beatificazione. Un accostamento davvero molto interessante, se si tiene conto di quella che può essere definita una vocazione al martirio consapevole che ha caratterizzato la personalità del presidente della regione assassinato dalla mafia: proprio come Rosario Livatino e Pino Puglisi.
Mentre scriviamo, peraltro, ricorre l’anniversario della nascita di Piersanti Mattarella: l’ottantottesimo. E, proprio in occasione di questo anniversario, diventa più suggestivo e -ad un tempo- più realistico riflettere sulla possibilità di aprire un processo di beatificazione nei confronti del martire politico, decorsi oltre 43 anni dalla scomparsa, un tempo più che sufficiente per poter valutare col necessario equilibrio e con la dovuta obiettività.