Ciò che è accaduto in queste ultime settimane sulla Tari, tassa rifiuti urbani, la dice lunga sulla tutela dei contribuenti favaresi ai quali è facile chiedere gli aumenti del costo servizio di igiene ambientale, quando sono insormontabili i muri per ottenere l’applicazione delle penalità a carico delle aziende che hanno in appalto i lavori.
Ora nessuno è innamorato delle penali, ma se è vero come lo è che abbiamo pagato alle aziende 140mila euro solo per interessi moratori sul pagamento delle fatture così come previsto dal contratto, perché non si deve pretendere l’applicazione delle penalità per inosservanza contrattuale?
Tre volte è andata in consiglio comunale la proposta dell’amministrazione per l’aumento in adeguamento della tassa sui rifiuti e alla fine è stata approvata. Non sono state, comunque, tre sedute inutili dato che finalmente si è discusso del servizio, dei suoi eccessivi costi e della sua bassa qualità.
Il fatto più sorprendente è l’argomento penali da applicare alle ditte per il mancato rispetto del capitolato d’appalto che regola il rapporto tra il raggruppamento d’imprese e il comune di Favara.
Sorprendente perché i suggerimenti sulla particolare problematica arrivano da fuori il Palazzo, dai cittadini piuttosto che dall’amministrazione e dall’opposizione rispetto alla maggioranza.
E uno degli argomenti più importante è la penalità prevista per il mancato raggiungimento del 65 % della raccolta differenziata, che doveva essere applicata per il 2020 e anche per il 2021.
Adesso, facciamo parlare il sindaco attraverso un suo comunicato stampa.
“Per quanto riguarda le sanzioni per mancato raggiungimento della percentuale del 65% di raccolta differenziata prevista dalle legge, sia nel 2020 che nel 2021, l’ufficio ha riscontrato che i motivi che non hanno permesso il raggiungimento degli obbiettivi prefissi non fossero imputabili alle ditte. Tra questi, la pandemia da Covid e il successivo strascico, oltre che alle innumerevoli giornate di astensione arbitraria dalla raccolta”.
L’ufficio ha riscontrato che non sono dovute le penali??!! Siamo alla frutta e pure al dolce. L’ufficio stabilisce cosa? E gli amministratori? E allora per gli amministratori se i cittadini non avessero sollevato l’argomento, per loro sarebbe stato già un fatto scontato e significativamente giustificato il manco lontanamente prendere in considerazioni le penali da applicare. A questo punto non ha più senso la costituzione del tavolo tecnico… si lasci fare all’ufficio.
E Palumbo continua “La riduzione dei rifiuti indifferenziati prodotti, come abbiamo detto, nel 2021 c’è stata e il trend continua ad essere positivo.
Nel 2022 la percentuale di raccolta differenziata si attesterà probabilmente intorno al 45%”. Il sindaco è contento e quasi dispiace contraddirlo dicendogli che di questo passo al 65% ci arriveremo tra 10 anni, se ci arriveremo.
“Gli uffici attendono l’attestazione da parte della Regione che certifica la percentuale della raccolta differenziata (che avverrà nei prossimi mesi) e non appena si avrà la certificazione si procederà con la richiesta alla ditta gestore del servizio di tutte le motivazioni che hanno causato il non raggiungimento degli obiettivi della raccolta differenziata per l’anno 2022.
Se l’ufficio costaterà che i motivi sono imputabili alle ditte, verrà applicata una penale che può arrivare al massimo a 508.401 euro.
Confermato, ma purtroppo lo sapevamo, che con un costo della discarica che arriva ormai a 200 euro a tonnellata, è con una migliore raccolta differenziata che si potrà ottenere un risultato positivo per la città.
Noi la nostra parte l’abbiamo sempre fatta, come dimostrano dati e atti ufficiali.
Adesso non possiamo che chiedere la collaborazione di tutti: forze politiche, cittadini, associazioni, stampa affinché il progetto di una città più pulita e di una Tari più sostenibile possa essere un obiettivo comune e una vittoria corale”.
Gli unici a fare la loro parte sono i contribuenti virtuosi di Favara, quelli che pagano e sopportano gli effetti di una politica sui rifiuti assolutamente inadeguata a livello locale e regionale. Chi altro ha fatto la sua parte?
Le forze politiche, cittadini, associazioni, stampa richiamati dal sindaco Palumbo ci sono da tempo nel progetto di una Favara migliore e per una vittoria corale, ma non pare nei fatti di essere ascoltati.