La carenza di personale medico nell’ASP di Agrigento è davvero notevole e spesso mette a rischio la garanzia degli stessi livelli essenziali di assistenza.
Così, per esempio, il comitato civico pro-ospedale Barone Lombardo di Canicattì ha fatto petizioni popolari con migliaia di firme e, da ultimo, nel fine settimana scorso, ha inviato una lettera ai vertici dell’Assessorato Regionale alla Salute e a quelli dell’ASP di Agrigento: proprio per dire che è a rischio la garanzia dei livelli essenziali di assistenza; in ragione della cospicua carenza di personale (soprattutto dirigenti medici).
Peraltro, si paventa -come ogni anno, con l’approssimarsi del mese di agosto- il funzionamento di alcuni reparti dell’ospedale di Canicattì (come per esempio, l’Unità di Terapia Intensiva Cardiologica) in regime di sola reperibilità, senza presenza effettiva di medico di guardia, poiché ad agosto è difficile assicurare mobilità o prestazioni aggiuntive da parte di dirigenti medici provenienti dai nosocomi di Agrigento o Sciacca. I comitati pro ospedale di Canicattì ed il Consiglio Comunale di Canicattì sono già sul piede di guerra.
Come fronteggiare, allora, la situazione della carenza di dirigenti medici ospedalieri che comunque riguarda anche i nosocomi di Licata e di Ribera e, seppur in misura di gran lunga minore, anche quelli di Agrigento e Sciacca?
L’ASP ha pubblicato un avviso aperto in base al quale ricerca ed assume, nei propri presidi ospedalieri, anche medici non italiani, ovvero medici dell’UE e persino extra-UE, purché in possesso di permesso di soggiorno.
Sarà la volta giusta?
Può darsi, se consideriamo che il nosocomio di Mussomeli ha risolto il problema della carenza medica proprio grazie all’assunzione di medici argentini.
Infatti, il comune di Mussomeli, con l’aiuto di una coppia italo argentina trasferitasi a Mussomeli, ha siglato un accordo con l’università di Rosario, in Argentina ed ha pubblicato un avviso rivolto ai medici argentini che hanno risposto in maniera oltremodo copiosa, perché -a quanto pare- la professione dei camici bianchi sudamericani viene remunerata poco (si parla di 4 dollari l’ora) e si svolge in un’atmosfera non del tutto serena, a causa della criminalità vieppiù dilagante in molte zone.
La stessa strada, quella della ricerca di medici stranieri, anche extra-UE, sta seguendo dunque l’ ASP di Agrigento.
Qui, da molti anni, ci sono bandi aperti per tutte le specializzazioni mediche, ma nessun medico italiano risponde e quei pochissimi che rispondono non vogliono andare negli ospedali di periferia, dove i turni di guardia sono davvero stressanti.
Adesso, per fronteggiare la gravissima carenza di medici ospedalieri in tutto il territorio nazionale, la legge consente anche l’assunzione di stranieri sino al 31/12/2025 e l’ASP di Agrigento ha già pubblicato l’avviso relativo.
Anzi, il commissario straordinario, Mario Zappia, ha contattato la coppia argentina di
Mussomeli che ha aperto la strada per l’assunzione di medici argentini nel nosocomio di Mussomeli e in quelli dell’ASP nissena. Egli spera che, anche grazie a questa coppia, si amplino i contatti con i camici bianchi argentini e si diffonda la notizia dell’avviso aperto pubblicato per l’assunzione negli ospedali dell’ASP agrigentina.
I dirigenti medici ricercati riguardano tutte le specializzazioni: dall’anestesia all’ortopedia, dalla cardiologia alla pediatria, dall’ostetricia e ginecologia alla chirurgia, etc…
La carenza è in tutti i reparti e in tutti gli ospedali della provincia. “Sarebbe una boccata d’ossigeno” commenta il commissario Zappia.