Quattro anni fa come oggi 17 luglio, moriva Andrea Camilleri, scrittore siciliano tra i più amati dai lettori di tutta Italia.
La sua vena narrativa è stata davvero notevole, straordinaria, affascinante per milioni di italiani che, di lui, hanno letto almeno un libro.
Negli ultimi mesi della sua vita, dopo la rottura del femore e la sua quasi cecità, è stato aiutato dalla nipote Arianna Mortelliti (figlia di una delle sue figlie) a scrivere il monologo L’autodifesa di Caino, che sperava di potere portare al teatro.
La nipote Arianna è stata i suoi occhi e le sue mani: negli ultimi mesi, Andrea Camilleri dettava e lei batteva sui tasti della videoscrittura a computer, poi leggeva a voce alta, correggevano insieme, diventando sempre più complici (letterariamente parlando) e affiatati.
Arianna Mortelliti ha scritto adesso un romanzo dal titolo Quella volta che mia moglie ha cucinato i peperoni che sta riscuotendo un discreto successo.
E’ bello immaginare, nel quarto anniversario della morte di Andrea Camilleri, che la nipote Arianna Mortelliti possa calcare le orme del famoso nonno.
Ma oggi va onorato il ricordo dello scrittore empedoclino di nascita e romano d’adozione e ci piace farlo riportando questa sua frase: la vera differenza tra un uomo e un altro uomo risiede nelle loro teste, nei loro pensieri, e non nelle insegne, nelle bandiere, nelle divise, nelle rotelle di panno.