La voglia di fare e lo spirito di servizio di Vincenzo Fontana non vengono mai meno.
Primario del pronto soccorso dell’ospedale di Agrigento quando questo funzionava ad organico pressoché completo, Vincenzo Fontana è voluto tornare.
E’ voluto tornare, firmando proprio stamattina un contratto di lavoro libero-professionale, della durata di tre mesi, rinnovabili, al fine di dare manforte ai colleghi del reparto (un tempo da lui diretto) in un momento di bisogno. E’ voluto tornare proprio a qualche settimana di distanza dalle dimissioni del primario Sergio Vaccaro che aveva lamentato il suo quasi isolamento, la carenza di mezzi e soprattutto di personale, in particolar modo di dirigenti medici.
Seppure sia in quiescenza già da tempo, Vincenzo Fontana presterà la sua opera sin da stamattina, dando il proprio piccolo personale contributo affinché il pronto soccorso dell’ospedale San Giovanni di Dio di Agrigento ritorni a funzionare in modo ottimale.
Anche durante l’emergenza covid, il primario in quiescenza, avendo dato la sua disponibilità presso l’hub vaccinale del palazzo dei congressi, ha prestato la propria opera tutti i giorni e per tutta la durata della pandemia. Lo ha fatto, a titolo assolutamente gratuito e sotto forma di volontariato, per aiutare il prossimo, come -del resto- ha sempre fatto, qualunque ruolo abbia ricoperto.
Vincenzo Fontana è stato infatti anche un importante uomo politico, avendo ricoperto la carica di presidente della provincia regionale di Agrigento per un decennio (dal 1998 al 2008), durante il quale si è distinto per le doti d’umanità, simpatia ed empatia che lo hanno fatto amare dai suoi elettori che lo votavano copiosamente.
E’ stato anche deputato nazionale (dal 2008 al 2012) e deputato regionale all’ARS (dal 2012 al 2017), restando sempre a disposizione del suo territorio per rappresentarne i bisogni e le esigenze presso i luoghi istituzionali in cui ha operato.
Oggi, la sua voglia di fare e la sua attitudine a rendersi utile alla comunità del territorio in cui vive tornano concretamente alla ribalta: è stato già, prima del ferragosto, per alcuni giorni, nell’unità operativa di astanteria del pronto soccorso per dare una mano, sotto forma di volontariato, ai propri colleghi. Ma lo farà adesso formalmente. Inizierà oggi, lavorando di nuovo nel pronto soccorso dell’ospedale San Giovanni di Dio, con rapporto libero-professionale, al solo fine di dare una mano che giunge sicuramente tanto più gradita quanto più il momento è delicato.
Egli stesso dichiara: ”Voglio semplicemente dare una mano, per quel che posso, in modo da rendere meno pesante il lavoro dei colleghi impegnati professionalmente e diuturnamente nel pronto soccorso e coordinati magistralmente dal direttore pro-tempore Giuseppe Caramanno”.
Poi, aggiunge: ”Dobbiamo sforzarci tutti di dare il nostro piccolo contributo -ognuno per quel che può- per il buon funzionamento della sanità pubblica nella città di Agrigento e nell’intera provincia, assicurando alla popolazione la normale fruizione dei livelli essenziali di assistenza”.
Infine conclude: “Non è stata una scelta facile la mia, ma alla fine ho detto di sì, accettando di fare qualche sacrificio in più e di togliere un po’ di tempo alla mia famiglia e ai miei nipotini, ma guardando comunque al pubblico e supremo interesse della nostra comunità territoriale”.