Tentato, stimolato dalle sirene romane. Sono ore decisive per il futuro politico di Marco Zambuto e quindi anche della città di Agrigento che amministra. Il sindaco, secondo fonti bene informate, da qualche giorno si trova nella Capitale per discutere con i vertici del suo partito, l’Udc, la possibilità di essere inserito nella lista, ovviamente in posizione utile, dal momento che non ci sono le preferenze, per fare il suo ingresso a Montecitorio.
Se l’indiscrezione dovesse trovare conferma, significherebbe che il capo dell’amministrazione, appena rieletto sette mesi fa, lascerebbe la guida della città per imboccare la strada verso la politica che conta. E in queste ore tra i corridoi del Comune non si parla d’altro. C’è chi smentisce, c’è chi parla di abbandono della nave in emergenza. E c’è poi chi fa un’analisi ponderata, istituzionale.
“Non so se per la città sia un bene tornare alle urne in tempi così ravvicinati – afferma il presidente di aula Sollano, Aurelio Trupia – certo è che la chiusura anticipata della legislatura vanificherebbe il lavoro fatto in questi mesi dal consiglio comunale”. E, intanto, il Consiglio comunale ha approvato il piano triennale delle opere pubbliche, delibera propedeutica all’esame del bilancio di previsione 2012. E nel cosiddetto libro dei sogni, qualche novità c’è: un progetto per la riqualificazione del centro storico, in particolare piazza san Giuseppe e piazza Lena.
E dopodomani aula Sollano tornerà al lavoro per il varo dello strumento contabile. Ad una manciata di giorni dalla fine dell’anno, il Consiglio, se non è una barzelletta poco ci manca, è chiamato a prevedere. Sì, a prevedere …il passato.
1 commento
Alessandro Patti liked this on Facebook.