Conclusa la prima giornata del festival Questa è la mia terra e io la difendo, organizzato dalla reteweb Visionary, creata da giovani che sono nati in Sicilia ed amano la Sicilia, oggi si continua sempre a Campobello di Licata con la seconda giornata, secondo il programma annunciato ieri dalla nostra testata web con questo articolo.
Ben allestita e ampiamente visitata è la mostra della community The economy of Francesco, nata ad Assisi sulla scia della nota lettera di Papa Bergoglio sulla new economy e sull’esigenza di uno sviluppo nuovo, diverso, più umano.
Sulla stessa scia, l’arcivescovo di Agrigento, Alessandro Damiano, è intervenuto al festival con un video-messaggio, esortando i giovani a considerare la propria terra come la terra promessa, nella quale restare per lavorare, vivere e creare le migliori condizioni di convivenza civile, solidarietà sociale e vivibilità urbana, sotto l’egida degli insegnamenti cristiani.
L’interessante video-messaggio dell’arcivescovo Alessandro Damiano può essere visto ed ascoltato qui.
Oggi, intanto, sul palco in piazza XX settembre, a partire dalle 19,00, ci saranno le testimonianze del giornalista e scrittore Gaetano Savatteri e del papà di Giuseppe Gatì, lo sfortunato giovane di Campobello di Licata che scelse di restare nella sua terra natìa per lavorare e produrre latte e formaggi grazie al gregge di capre girgentane del padre, ma morì folgorato nel caseificio dell’azienda di famiglia.
Sul palco di piazza XX settembre, si esibiranno subito dopo alcune band giovanili e alcuni artisti, tra cui Lello Analfino ed Eugenio Cesaro, cantante e leader degli Eugenio in Via di Gioia.