Indetta la procedura di conferimento della nomina di Procuratore della Repubblica presso il Tribunale di Milano, sono state presentate le relative domande e la competente commissione del Consiglio Superiore della Magistratura ha formulato tre proposte di nomina: quella riguardante il dott. Marcello Viola (presentata con due voti in favore), quella del dott. Giuseppe Amato (presentata con un voto in favore) e quella del dott. Maurizio Romanelli (presentata con un voto in favore).
Indi, il plenum del Consiglio Superiore della Magistratura ha proceduto alla votazione delle proposte, con il seguente esito: proposta di nomina del dott. Marcello Viola, 13 voti favorevoli; proposta di nomina del dott. Maurizio Romanelli, 6 voti favorevoli; proposta di nomina del dott. Giuseppe Amato, 3 voti favorevoli.
Pertanto, il C.S.M., ha deliberato la nomina a Procuratore della Repubblica presso il Tribunale di Milano del dott. Marcello Viola.
Tale nomina, tuttavia, è stata impugnata, innanzi il TAR Lazio -Roma, sia dal dott. Romanelli (Procuratore Aggiunto presso il la Procura della Repubblica di Milano) sia dal dott. Amato (Procuratore della Repubblica di Bologna).
Il dott. Marcello Viola (originario di Cammarata, in provincia di Agrigento), con il patrocinio degli avvocati Girolamo Rubino e Giuseppe Impiduglia, si è costituito in giudizio al fine di ottenere il rigetto di entrambi i ricorsi.
In particolare, gli avvocati Rubino e Impiduglia nel giudizio di primo grado hanno dedotto la legittimità della delibera di nomina del dott. Viola e la palese infondatezza delle censure mosse dai ricorrenti, tanto che il TAR Lazio – Roma ha rigettato i ricorsi proposti dai dottori Amato e Romanelli.
In particolare, con riferimento alla posizione del dott. Romanelli, è stato rilevato che il CSM aveva correttamente riconosciuto la maggiore rilevanza delle funzioni direttive svolte dal dott. Viola, essendo queste “più ampie e complesse delle funzioni semi-direttive ed essendo la figura del Procuratore aggiunto comunque sotto-ordinata a quella del Procuratore della Repubblica presso il Tribunale”. Per di più, il TAR ha evidenziato come l’incarico semi-direttivo di Procuratore Aggiunto presso la medesima Procura di Milano, seppur svolto dal dott. Romanelli nell’ufficio messo a concorso, non fosse di per sé idoneo a superare le esperienze direttive possedute dal dott. Viola.
Con riferimento alla posizione del dott. Amato, invece, il TAR-Lazio ha evidenziato che nessun valore decisivo potesse assumere la circostanza che quest’ultimo avesse svolto un pregresso “incarico direttivo presso una procura distrettuale”, rilevando (ai fini della nomina) solo “il concreto esercizio delle funzioni giurisdizionali nel settore dei reati di criminalità organizzata”, vantate anche dal dott. Viola.
Ed ancora, con la predetta pronuncia, il TAR Lazio ha sottolineato la particolare importanza degli incarichi ricoperti dal dott. Viola quale Procuratore della Repubblica di Trapani – ossia in un territorio “fortemente infiltrato dalla presenza di organizzazioni mafiose” – e quale Procuratore Generale presso la Corte di Appello di Firenze, ossia in una Procura Generale “di primaria importanza nel panorama nazionale”.
Conseguentemente, per effetto della suddetta sentenza del TAR Lazio-Roma, il dott. Marcello Viola ha mantenuto l’incarico di Procuratore della Repubblica presso il Tribunale di Milano, mentre i dottori Amato e Romanelli sono stati condannati dal giudice di prime cure al pagamento delle spese processuali.
Ma avverso la sentenza resa dal TAR Lazio-Roma, il dott. Romanelli ha proposto appello innanzi al Consiglio di Stato, contro il Consiglio Superiore della Magistratura e nei confronti del dott. Viola, onde ottenerne l’annullamento, previa concessione di una misura cautelare ex art. 55 c.p.a.
Al fine di resistere alla suddetta azione, sempre con il patrocinio degli avvocati Girolamo Rubino e Giuseppe Impiduglia si è costituito il dott. Marcello Viola, per ottenere la conferma della sentenza di primo grado del TAR Lazio –Roma e il rigetto dell’appello proposto.
Allo stato, il Presidente del Consiglio di Stato, Sez. VII, ha fissato l’udienza in camera di consiglio per la trattazione della richiesta cautelare in data 12 settembre 2023.
In tale udienza camerale l’adito Giudice si pronuncierà sulla richiesta cautelare contenuta nel ricorso in appello del dott. Romanelli e sulle eccezioni sollevate dagli avvocati Rubino e Impiduglia, nell’interesse del dott. Viola.