Il concorso è quello a 344 posti di specialista del mercato del lavoro, uno dei 4 concorsi di categoria D (accesso con la laurea) per i quali più della metà dei posti non sono stati coperti, poiché i vincitori sono stati di gran lunga inferiori rispetto al numero dei posti messi a bando.
In verità i posti a concorso di categoria D per il potenziamento dei Centri per l’Impiego erano ben 537, così suddivisi: 119 posti di specialista amministrativo contabile; 344 posti di specialista mercato e servizi lavoro; 37 posti di specialista informatico statistico e 37 posti di analista del mercato del lavoro. Ma purtroppo coloro che hanno superato la prova di esame sono stati soltanto 264 (79 specialisti amministrativo-contabili; 131 specialisti mercato e servizi lavoro; 28 specialisti informatico-statistici e 26 analisti mercato del lavoro), essendo stati decimati preventivamente -i concorrenti- da una rigida pre-selezione per soli titoli che non ha certo favorito i più giovani.
Adesso, grazie al ricorso patrocinato dagli avvocati amministrativisti Girolamo Rubino e Giuseppe Impiduglia, sarà coperto un altro posto: ben poca cosa rispetto a quelli rimasti scoperti, ma questa è l’ennesima assunzione a seguito di contenzioso.
Nel caso specifico, sono stati ritenuti ambigui i quesiti del concorso per il potenziamento dei Centri per ’Impiego e, pertanto il Consiglio di Giustizia Amministrativa per la Regione Sicilia ha ritenuto fondato il ricorso della candidata favarese.
Ma veniamo ai fatti concernenti il ricorso de quo.
Nel 2021, la Regione ha indetto un pubblico concorso, per titoli ed esami, per l’assunzione a tempo indeterminato, di 344 unità di personale nel profilo di specialista del mercato e dei servizi per il lavoro (CPI-SML), categoria D.
All’esito dell’unica prova del concorso è stata resa resa pubblica la graduatoria finale di merito afferente al predetto concorso e, fra i candidati esclusi figurava la dott.ssa P.S., in quanto le era stato attribuito un punteggio (20,55 punti) inferiore rispetto a quello minimo (21 punti) previsto per il superamento del concorso.
Pertanto, la dott.ssa P.S., lamentando la non corretta formulazione di tre questi contenuti nel questionario a risposta multipla della prova d’esame, con il patrocinio degli avvocati Girolamo Rubino e Giuseppe Impiduglia, ha impugnato la graduatoria finale di merito e gli atti ad essa connessi, mediante ricorso straordinario al Presidente della Regione Siciliana.
Gli avvocati Rubino e Impiduglia hanno dimostrato che l’insufficiente valutazione e la conseguente esclusione della dott.ssa P.S. dalla graduatoria utile era dipesa dalla non corretta stesura e valutazione di tre domande, che -se fossero state valute correttamente dalla commissione d’esame- avrebbero permesso il superamento del concorso alla dott.ssa P.S.
Nello specifico, la difesa della ricorrente ha evidenziato che in base a quanto pacificamente sostenuto dalla giurisprudenza amministrativa i quesiti di una prova concorsuale devono essere formulati in modo che vi sia assoluta certezza ed univocità nella soluzione, mentre (nel caso di specie) i quesiti oggetto di contestazione non erano stati formulati né in maniera univoca né certa.
Inoltre, a riprova della correttezza delle risposte scelte dalla dott.ssa P.S. e valutate in maniera errata dalla commissione d’esame, sono stati riportati anche dei pareri pro veritate del prof. Francesco Foraci, i quali dimostravano che i quesiti contestati potevano prevedere due risposte esatte, una delle quali era quella data dalla dott.ssa P.S. in sede d’esame.
Ebbene, a seguito della richiesta di parere formulata dall’Ufficio Legislativo e Legale della Presidenza della Regione Siciliana, il Consiglio di Giustizia Amministrativa per la Regione Siciliana, in sede consultiva, ha aderito alle argomentazioni difensive degli avvocati Rubino e Impiduglia, rilevando che i quesiti oggetto di contestazione dovessero ritenersi formulati in maniera ambigua e poco chiara e che le censure sollevate dalla ricorrente fossero fondate, con conseguente accoglimento del ricorso.
Pertanto l’ Ufficio di Presidenza della Regione Siciliana, in conformità con il parere reso dal CGA, dovrà adesso dichiarare accolto il ricorso e conseguentemente la dott.ssa P.C. potrà ottenere una posizione utile in graduatoria di merito e figurare i tra i soggetti vincitori del concorso.